24 maggio 2011

- Lo Sfidante - Video documentario ...



Ogni essere umano che appare in vita sul nostro meraviglioso pianeta Terra ha diritto ad una vita piena, felice, intensa, che gli permetta di esprimersi nella sua unicità irripetibile, che gli porti il dono della Saggezza, e che gli permetta di contribuire fattivamente al miglioramento delle condizioni di vita dell'intera comunità umana. Questo diritto, questo naturale retaggio ad una vita maestosa, gli è stato offuscato. Ma da che cosa? Che cosa si frappone tra noi e la vita che desideriamo, i sogni che vogliamo realizzare, la pace che desideriamo raggiungere? Siamo stati condizionati a credere che qualcosa di esterno a noi stessi sia la causa della nostra infelicità, ma non è così. Qualcosa che agisce dentro di noi scatena al di fuori quell'inferno dal quale vogliamo fuggire, ma di cui non riusciamo a privarci. Qualcosa di cui spesso non conosciamo nemmeno l'esistenza, perchè nessuno ci ha mai spiegato dove guardare; tranne, naturalmente, tutte le tradizioni di ricerca interiore che hanno un fondamento nella Verità, perchè tutte, senza alcuna eccezione, indicano da sempre l'esatto punto dove guardare e l'esatto modo di liberarsi. Un insieme di Forze agiscono su ogni essere umano al fine di depotenziarlo e renderlo timoroso, debole, dubbioso, attaccato emozionalmente ad abitudini dannose, e portato ad indugiare invece che ad agire. Questo insieme di Forze è sostenuto dalla nostra non conoscenza dei mezzi che esse usano per depotenziarci, ma può essere inattivato per consentire finalmente alla Consapevolezza che alberga in noi di dispiegarsi verso ciò che è realmente. Questo insieme di Forze è ciò che in questo film documentario identifichiamo con Lo Sfidante. Un termine di comodo, un segnale indicatore. Verso una realtà che è giunto il momento di svelare e diffondere. Nel film, vedremo in che modo Lo Sfidante ci depotenzia, quali sono i mezzi che utilizza per farlo, e una possibile via di azione che ci porti a liberarci dalla sua nefasta interazione con noi.

Nucleare, il governo affossa il referendum


Con il voto di fiducia al decreto Omnibus oggi la Camera approverà la moratoria sulla costruzioni di impianti in Italia. Tentando di rendere inutile il voto del 12 e 13 giugno prossimo quando i cittadini saranno chiamati a decidere anche sull'abrogazione del legittimo impedimento. Per l'Idv però il passaggio odierno in aula è inutile: "Poi toccherà alla Cassazione"
Il referendum sul nucleare sarà azzoppato oggi alla Camera. Con il voto di fiducia chiesto dal governo sul cosiddetto “decreto Omnibus” nel quale è inserito anche l’emendamento che abroga le norme che aprivano la strada alla costruzione in Italia di nuovi impianti nucleari. La “responsabile pausa di riflessione” che il ministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani, aveva annunciato agli inizi di marzo, a seguito della tragedia di Fukushima, ha dunque partorito la decisione di togliere ai cittadini la possibilità di esprimersi il 12 e 13 giugno su eventuali centrali da realizzare nel Paese. Il timore maggiore per la maggioranza era il raggiungimento del quorum, considerato che contestualmente al referendum sul nucleare si vota anche quello sull’abrogazione del legittimo impedimento. Silvio Berlusconi, del resto, lo aveva detto: l’effetto Giappone potrebbe riempire le urne. La volontà della maggioranza non è rinunciare alla partita nucleare ma piuttosto rimandare la questione. E se si priva di interesse la tornata referendaria è meglio. Toccherà però alla Cassazione decidere.

Fuori da Montecitorio da ieri prosegue il presidio di protesta dei comitati per il sì al referendum per acqua e nucleare, contro il decreto Omnibus. Al presidio stamani ha partecipato anche Satoko Watanabe, leader dei Verdi giapponesi. ”Non andate a votare solo per voi, ma fatelo anche per i vostri figli, e i figli dei vostri figli: votate sì”, ha detto. “Il referendum – afferma Watanabe – è una grande opportunità che non può essere sprecata. Un momento molto importante per gli italiani che hanno la possibilità di scegliere: noi giapponesi non l’abbiamo avuta”. La leader ambientalista nipponica ricorda la scelta fatta dal popolo italiano con il referendum di quasi 25 anni fa, e se ne dice “molto orgogliosa”. Bolla come “bugie” le garanzie fatte dalle aziende elettriche sul nucleare e vede nelle rinnovabili “fatte con il sole, il vento e il mare, il futuro per l’uomo”. Ad accompagnarla, il presidente dei Verdi Angelo Bonelli che ha puntato il dito sulla fiducia posta dal governo al dl Omnibus: “Il governo sta sospendendo le libertà democratiche, una cosa che non è mai accaduta nella storia della repubblica e che si vede solo nei regimi”. Serve – conclude Bonelli – “una grande mobilitazione democratica di tutti gli italiani affinché la nostra società non sia sottoposta al rischio e alla follia del nucleare”.

Stamani il presidente della Repubblica,Giorgio Napolitano, ha salutato con un cenno del viso e alzando una mano i manifestanti presenti. Napolitano prima di salire in auto, dopo essere stato alla commemorazione di Alessandro Natta, l’ex segretario del Pci, ha salutato chi si trovava in piazza Montecitorio al di là delle transenne e gli chiedeva a squarciagola di “non firmare quella legge”, riferendosi al decreto Omnibus.

“Uno scippo fatto al popolo italiano di poter decidere sul nucleare con il referendum”, sintetizzaPier Luigi Bersani. Secondo il leader democratico, i contenuti del decreto Omnibus sono “irrilevanti per le questioni economico-sociali che si affacciano”, nel provvedimento “spicca lo scippo fatto al popolo italiano di poter decidere nel referendum sul nucleare”. Mentre secondo l’Italia dei Valori il tentativo della maggioranza non andrà a buon fine. “Affrontiamo il voto di fiducia di oggi con lo spirito di chi subisce uno scippo”, ha dichiarato il portavoce Leoluca Orlando alla Camera, “lo scippo sta diventando un vizio, ma è inutile” perché non modifica la sostanza. “La maggioranza chiede con il decreto di rinviare il nucleare mentre il referendum ne vuole l’eliminazione”, ha ricordato, e “la Cassazione non potrà che prenderne atto”.

Radar con licenza di uccidere. Gianni Lannes


Aiutateci a non morire. Siamo assediati da un nemico invisibile e silenzioso: un super radar militare che uccide lentamente con i suoi impulsi a microonde”. Mentre l’Aeronautica si trincera dietro il segreto militare, Giovannella Maggini Mazzarella, insegnante in pensione, ha raccolto le prove del disastro. Una vicenda che un membro della New York Academy of Sciences, Gianfranco Valsè Pantellini, definisce ‘la strage degli innocenti’.
La provincia di Macerata, in particolare Potenza Picena, registra un macabro primato italiano: un numero record di tumori, morbo di Crohn, ictus, cardiopatie ischemiche, suicidi, interruzioni di gravidanza, sterilità maschile, nascita di bambini con patologie congenite, convulsioni senza febbre, sclerosi, cataratte e disturbi psicosomatici.
Nel 1982 la circolare 69 del Ministero della Sanità avverte che «quelle dei radar sono le sorgenti elettromagnetiche più pericolose per l’organismo umano». In barba al principio di precauzione, lo Stato non prende alcuna contromisura. «Il numero dei radar attualmente impiegati è elevato ed in continuo aumento» prosegue il documento ministeriale «Non sono disponibili dati precisi, perché segreti, sui radar militari, ma è nota la continua richiesta di sempre nuovi e più sofisticati dispositivi di questo tipo».
Quella marchigiana è una storia dimenticata per anni sulle scrivanie dei Ministeri della Sanità, dell’Ambiente, della Difesa, del Tesoro e delle Finanze, del Presidente della Repubblica, della Magistratura, dei Carabinieri, dell’Enea, dell’Ispesl, del Parlamento Europeo, della Prefettura, dell’Autorità Sanitaria Locale.
La signora Mazzarella ha riunito anni di indagini, ricerche, dati, relazioni, denunce, lettere. La sua battaglia per il diritto alla salute comincia nel 1986, quando muore il marito per un tumore al cervelletto. Nell’87 l’Aviazione di Stato potenzia l’impianto radar presente nel territorio comunale (vincolato paesaggisticamente dal 1983). Si installa un ‘Argos 10’, sostituito nel ’99 da un dispositivo automatizzato dell’Alenia ancora più potente. Le accresciute dosi di radiofrequenza e microonde si avvertono subito: cancelli radiocomandati che si aprono e si chiudono da soli, televisori impazziti, computer e apparecchiature elettroniche in tilt, radio e impianti stereo che si accendono autonomamente, stimolatori cardiaci che si bloccano, frutta che non matura, conigli che non prolificano, neonati colpiti da palatoschisi e labbro leporino, anomali incidenti stradali.
La Rai comunica che «Le interferenze sono dovute alla presenza, a poca distanza dalle abitazioni di impianti radar aventi caratteristiche tali che l’impianto ricevente di utente esce dalle condizioni di normale funzionamento».
Anche l’Amministrazione delle Poste e Telecomunicazioni imputa alla postazione Nato, la causa degli inconvenienti: «Gli accertamenti tecnici hanno evidenziato l’esistenza di interferenze ai servizi di radiodiffusione dovute alle emissioni radar prodotte dalla locale base dell’Aeronautica militare».
Il 2 febbraio 1990 si costituisce l’Ader (Associazione per la difesa dalle emissioni radar) che inizia a dar battaglia all’Arma Azzurra per conoscere i dati operativi e valutarne l’impatto sulla salute umana. Ma il segreto militare è una barriera impenetrabile. L’Ader ostacolata dall’amministrazione comunale e dalla regione Marche, non potendo studiare le cause, analizza gli effetti di quei campi elettromagnetici. E riscontra un aumento sospetto di tumori e disturbi su persone, animali e piante. I cittadini si rivolgono pure all’Istituto Superiore di Sanità che si defila senza spiegazioni.

STATO LATITANTE
Le istituzioni balbettano: Ministri e Sottosegretari dicono “che è tutto sotto controllo”. Ma la gente continua ad ammalarsi e a morire. Tutti si arrendono tranne la signora Giovannella. Lei ha raccolto età, professione, abitazione delle vittime, riportando caso per caso su una mappa topografica. Operazione che ha ripetuto per ogni patologia. Migliaia di fogli segnati con cerchietti rossi: tumori, aborti, suicidi, cataratte. E ogni disegno corrisponde a un nome: un bambino, una mamma, un papà. Andrea, Lucia, Alberto, Giuseppe, Enrica. Un piccolo nato con una malformazione; un altro con gravi complicazioni all’intestino. Centinaia di casi all’anno -su 14 mila residenti- che dovrebbero far riflettere.
L’anziana donna si mette alle ricerca di tutti quei cittadini che hanno cercato le cure e sono morti a Bologna, Genova, Milano, Roma, Lione. Ottiene i certificati necroscopici e scopre che il suo paese ha sui decessi per tumore una percentuale del 36 per cento -confermata dall’Istituto Centrale di Statistica e dall’Università di Ancona- superiore di 9 punti al trend nazionale.
Alle indagini sul campo si affiancano i sostegni scientifici dell’università di Camerino. Roberto Monti, primo ricercatore del Cnr di Bologna attesta che «certi casi si spiegano con l’abnorme intensità dei campi elettromagnetici presenti nella zona». L’Ader chiede un monitoraggio epidemiologico e sporge denuncia alla Procura della Repubblica di Macerata per “strage continuata”, ma i giudici archiviano in un baleno.
L’11 febbraio 1999 il Ministro dell’Ambiente Edo Ronchi certifica che «Non è possibile delocalizzare il radar di Potenza Picena perché manca una normativa di supporto. Si tratta di una zona di inquinamento elettromagnetico non regolata dalla normativa». Infatti, sia ildecreto 381 del ’98 (Regolamento recante norme per la determinazione dei tetti di radiofrequenza compatibili con la salute umana) sia la legge quadro sull’elettrosmog (numero 36 del 22 febbraio 2001) non si applicano ai radar civili e militari.
A Marsala in provincia di Trapani il radar dell’Aeronautica dista 200 metri dalle abitazioni; a San Giovanni Teatino, nel territorio di Chieti, appena 40. Su Monte Filau, lungo la costa sud occidentale della Sardegna nell’agro di Domus de Maria, lo Stato ha installato un radar tridimensionale nonostante il diniego della Regione; e a Cagliari l’impianto Tlc della Marina opera sul centro abitato alla stregua delle strutture gemelle di Sassari, Olmedo, Monte Limbara e Tavolara. Infine il governo Usa si accinge ad installare illegalmente potenti radar in Sicilia, dopo aver ricoperto abusivamente l’intero Stivale.
In Europa si registrano attualmente valori di campo elettromagnetico da «un milione a un miliardo di volte più alti che nel 1950», documenta l’Organizzazione mondiale della sanità. «Colpisce il silenzio attorno a questo tema e la mancanza di una normativa europea ed italiana che preservi la salute dell’essere umano e protegga l’ambiente – denuncia Greenpeace – fornendo limiti di esposizione e distanze di rispetto da queste fonti di inquinamento».

STELLETTE NEL BELPAESE

Radar militare, installazione in Italia (foto di G. Lannes)
A Potenza Picena, nel 1956, lo Stato italiano impianta un sensore General Electric ‘Anf-Ps8′. Sei anni prima si era materializzato a Ferrara il primo radar (di fabbricazione canadese). L’antica Montesanto diventa Bracco: un anello della nascente catena difensiva che salda il vuoto tra la postazione ferrarese e quella di San Giovanni Teatino (CH).
Nel 1962 la difesa aerea della penisola italiana viene integrata in quella Nato, entrando a far parte delNadge (Nato Air Defence Ground Envinronment), l’ombrello statunitense che si protende dalla Norvegia alla Turchia. Il sistema ‘Argos 10’ dellaSelenia -oggi Alenia-Marconi Systems (azienda Finmeccanica, ovvero dello Stato in joint-venture con la britannica Gec)- viene configurato nel 1987Quel radar aveva un’antenna che girava 5 volte al minuto,con l’emissione di un fascio elettromagnetico ottimizzato per la scoperta alle alte quote (fino a 70 mila piedi), anche se poteva intercettare bersagli mobili al di sotto dei 2 mila.
Il circuito radar dell’Alleanza atlantica utilizza i segnali che arrivano da Potenza Picena, inseriti nel sistema di controllo dei due Roc (centri operativi di regione) di monte Venda e Martina Franca.
Nel 1999 il sistema ‘Rat-3lSl’ dà il cambio all’’Argos 10′. E’ un impianto che funziona automaticamente, i cui segnali arrivano al Cofa (Centro operativo del comando della Forza Armata) in un bunker a Poggio Renatico (Ferrara). Il ‘Rat-3lSl’ ha una portata di oltre 300 miglia nautiche (circa 600 chilometri),capace di intercettare oggetti volanti oltre 100 mila piedi (una trentina di chilometri). Distingue un piccolo deltaplano di plastica su Belgrado, e se su tale deltaplano il pilota ha un bottone di metallo o un orologio al polso o una carta di credito in tasca è già scoperto.
Densità di energia elettromagnetica? ‘Top secret‘ dichiara il Ministero della Difesa. Il potentissimo radar di guida (attacco e difesa) -in contatto con satelliti, aerei-spia (U-2, Awacs) e bireattori Prowler- è in grado di concentrare gli impulsi intorno al bersaglio, ed intercettare le emissioni radar avversarie, disturbandole con contromisure elettroniche. Il 90 per cento dei radar dell’Aeronautica italiana sono diventati, entro il 2002, sensori remoti.
Ufficialmente nell’ex ‘giardino’ d’Europa i siti radar dell’Aeronautica sono 15, tutti collegati tra di loro. La base Imaz, in provincia di Taranto, è uno dei centri nevralgici delle rete di comando e controllo della Nato. Le sue antenne ascoltano, commutano e rilanciano tutte le informazioni che passano per le linee collegate con i comando dell’Alleanza atlantica nel Mediterraneo. Imaz coordina anche la difesa radar di Jacotenente (nel cuore del parco nazionale del Gargano), Licola (Napoli) eSiracusa che svolgono compiti di avvistamento e guidacaccia nei cieli meridionali.
L’ammiraglio in congedo Falco Accame punta il dito sulle antenne a stelle e strisce: “Coltano in provincia di Pisa è installato un potente sistema di telecomunicazioni. A Verona c’é l’Air Operations Centre. A Vicenza opera la Setax Support European e un’unità di supporto chiamata Camp Ederle. Nei dintorni di Napoli, presso il lago Patria, a Giuliano, si trova una stazione di comunicazione Satcom, ed un’altra stazione di comunicazione si trova a Montevergine (Avellino). A San Vito dei Normanni c’era l’Electronics Security Groups, ovvero l’Echelon italiana”.
Le antenne statunitensi non risparmiano le nostre isole. “Nella stazione di Sigonella c’è la stazione aeronavale” prosegue Accame “mentre a Niscemi è situata una stazione di comunicazione Navcom Telsta. A Lampedusa vi è un’installazione per la navigazione Loran. A Tempio Pausania vi è un impianto radar della Nato e a Decimomannu è operativo un poligono elettronico”. Sempre in Sardegna, aMonte Arci (OR) e a Santulussurgiu (OR) risultano attive stazioni di telecomunicazioni di supporto al sistema Nato.

La Grecia senza medicine



La Grecia è vicina al default. Sono mesi che è vicina al default. E' sicuro che andrà in default. E' come la torre di Pisa. Nel frattempo però il default è già avvenuto. Non riguarda i titoli di Stato, ma i greci che hanno subito tagli pesantissimi alla spesa pubblica e ai servizi sociali. L'ultimo campanello d'allarme (ma sarebbe meglio definirlo sirena d'allarme) è il mancato pagamento alle industrie farmaceutiche per le forniture ospedaliere. Lo Stato greco ha pagato finora il 30% del debito di 1,2 miliardi di euro accumulato a fine 2010 e solo l'uno per cento del debito 2011. La Grecia non ha più soldi, i titoli di Stato sono ormai spazzatura e la UE potrebbe non accordare più un altro prestito, il cosiddetto bail out. Le industrie farmaceutiche straniere stanno levando le tende e riducendo la loro presenza. La Roche, secondo il FT, ha tagliato gran parte del personale e consegna farmaci solo su pagamento in contanti. E l'Europa rimane a guardare nella speranza di salvare parte del valore dei Sirtaki-bond acquistati.


Fonte :: beppegrillo.it









Tremonti attacca l'Istat: povertà? La ricchezza è aumentata


Il ministro dell'Economia ha definito una "rappresentazione discutibile" il quadro prospettato lunedì dall'istituto di statistica


Roma, 24 mag. (TMNews) - Il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, è scettico sui dati Istat sul rischio povertà, che toccherebbe un italiano su quattro. "So che ci sono i poveri - ha affermato Tremonti - ma francamente credo che quella rappresentazione sia discutibile. Molto può essere fatto ma risulta da tutte le statistiche che in questo decennio la ricchezza non è scesa ma è salita".

"Leggo - ha spiegato il ministro rivolto alla platea presente in Senato alla presentazione del rapporto della Corte dei conti sulla finanza pubblica - che uno su quattro è povero, alzi la mano chi è povero. È un campione di fallacia statistica? Non credo - ha aggiunto - e credo che alcune rappresentazioni di vita reale escludano tratti di questo tipo"

"Resistere una settimana" l'appello No Tav viaggia sul Web

Tutti i siti della rete del movimento da ieri richiamano gli attivista ad accorrere a Chiomonte per bloccare l'inizio dei lavori. Sindaci della Valsusa istituiscono un Comitato di crisi. La Questura: "Sequestrate oltre 700 pietre la scorsa notte""Resistere una settimana" l'appello No Tav viaggia sul Webdi OTTAVIA GIUSTETTI

Parte dal Web la mobilitazione No Tav che dopo la "resistenza" della scorsa notte si organizza per far fronte a nuovi tentativi di partenza del cantiere. Già ieri sera sulla moltitudine di siti Internet della rete che ha messo le basi già negli anni Ottanta ma che negli utimi dieci anni è diventata efficientissima, è partito il tam tam dei richiami alla popolazione, numerosi venivano invitati araggiungere Chiomonte per non permettere agli operai di iniziare i lavori. Adesso l'obiettivo è invece resistere per un'altra settimana nel tentativo di far saltare l'appuntamento con i finanziamenti europei ("E questa sera alle 18:30 ci sarà un'assemblea. I segnali sono chiari - scirve il Movimento - dobbiamo resistere una settimana. Una soltanto e saltano i fondi europei"). Da Legambiente ai grillini, alle reti dei centri sociali fino ai comitati nati in Val di Susa, molti siti web hanno una finestra anche sui social network e proprio da lì chiamano a raccolta gli attivisti.

Barricate contro l'apertura del cantiere

A volte la catena di appelli resta "inceppata" nelle tecnologie e il passaparola dai telefoni cellulari si dimostra meno efficace del Web. Così su uno dei siti più attivi si trovano messaggi come questo: "E' da stamattina intorno alle 9 che circolano continui messaggi via sms di allarmi a Chiomonte e di truppe in avvicinamento. Molto probabilmente sono di chi si è svegliato questa mattina e a rimesso in moto la catena di sms di questa notte. Evitiamo e falsi allarmi e controlliamo sempre la fonte, è logorante ogni dieci minuti dover tel. alla Maddalena per essere rassicurati. Invece bisogna far girare messaggi che quel luogo da oggi va vissuto come è stato Venaus nel 2005. Chiunque abbia tempo libero deve andare a Chiomonte e possibilmente non a mani vuote. Buon cibo e buon bere hanno sempre allietato i nostri presidi resistenti. Questo può essere quello decisivo e tutti noi dobbiamo fare uno sforzo per esserci e mobilitare più persone possibili. Dobbiamo essere in tanti e determinati perché dopo 20 anni di lotte oggi dobbiamo dimostrare il nostro amore per la nostra Valle. A Chiomonte!!!"

"Tutte le strade di accesso - è scritto in un bollettino diramato all'alba sul Web - sono difese da imponenti barricate. Naturalmente sono passate solo poche ore dall'inizio dell'attacco. Sicuramente si tratterà di consolidare questi primi risultati favorevoli. Occorre prepararsi a una resistenza lunga, difficile e intelligente". Da un altro sito si apprende che i sindaci della Valle di Susa si sono riuniti nella notte, nella sede della Comunità Montana, a Bussoleno, e hanno istituito un Comitato di crisi e scritto al Prefetto di Torino chiedendo un incontro urgente. I sindaci sono fortemente critici sull'iter seguito "per l'autorizzazione del progetto, l'affidamento dei lavori e l'avvio dei cantieri". Nelle procedure ci sono state, secondo gli amministratori valsusini, "forti carenze" come, ad esempio, nella "gestione dei rapporti con gli enti territoriali che hanno manifestato la loro opposizione alla nuova linea ferroviaria" e che per questo "sono stati esclusi dai tavoli di confronto". I sindaci della valle dichiarano "di essere disponibili a tutti i confronti possibili con chi intende gestire questa fase secondo corrette procedure".

Dopo la sassaiola della scorsa notte a La Maddalena stamattina la Questura ha riferito di aver sequestrato oltre 700 pietre, alcune di grosse dimensioni, per un peso totale superiore ai 120 chili, lanciate dai dimostranti verso operai e forze dell'ordine, utilizzando presumibilmente anche delle fionde. La sassaiola - ha riferito la Questura - è cominciata quando sul posto sono giunti i mezzi e gli operai delle ditte incaricate di aprire un varco autostradale di servizio per l'accesso dei mezzi nell'area dove dovrebbe sorgere il cantiere.

Berlusconi, terzo messaggio in due giorni, contro “giustizialisti, cattocomunisti e verdi”


Berlusconi, terzo messaggio in due giorni, contro “giustizialisti, cattocomunisti e verdi”
Nei videomessaggi, come nelle interviste fotocopia della scorsa settimana, il premier può dire di tutto senza essere contraddetto. Non stupisce quindi che Berlusconi abbia regalato oggi l’ennesimo file video, il terzo da ieri dopo quelli su Milano e Napoli, diffuso attraverso il sito del Pdl e poi youtube.

Il repertorio non varia molto: “Il voto del 15 e 16 maggio – dice il premier – ha confermato che il Pdl è il primo partito del Paese e che non esistono alternative possibili alla nostra maggioranza e al nostro governo”. Poi si parla di Pisapia, “un sindaco della sinistra estrema”  che sarebbe “dannoso per i milanesi e incompatibile con l’Expo”. E poi ancora su Napoli, dove “il candidato Lettieri farà finalmente uscire la città dagli ultimi 18 anni di malgoverno della sinistra”. Secondo il presidente del Consiglio “il candidato della sinistra si propone come il nuovo, ma in realtà è il vecchio che ritorna, perchè viene sostenuto dagli stessi partiti che sono responsabili dello sfascio di Napoli. Con Lettieri, invece, la città potrà tornare ad essere la capitale del Mediterraneo”.



Amen, non manca poi l’invito ad andare a votare ai ballottaggi, nel segno dell’Italia moderata: “Non vogliamo certamente immaginare un’Italia governata da una sinistra e condizionata dalla sinistra estrema con gli estremisti, i cattocomunisti, i giustizialisti e i verdi, soprattutto in un momento delicato per l’economia come quello che stiamo vivendo”, dice Berlusconi.

“I ballottaggi del 29 e 30 sono una nuova sfida – aggiunge – noi possiamo, anzi, dobbiamo vincere: abbiamo gli uomini giusti e le idee giuste, possiamo farcela grazie al sostegno dei moderati”.

Giappone, Tepco conferma fusione in altri due reattori Fukushima


TOKYO (Reuters) - La Tokyo Electric Power, operatore dell'impianto nucleare di Fukushima Daiichi pesantemente danneggiato dal terremoto dell'11 marzo, ha confermato oggi che ci sono state fusioni delle barre di combustibile in tre dei reattori della centrale all'inizio della crisi.
Il governo e gli esperti avevano già parlato di probabili fusioni delle barre di combustibile in tre dei sei reattori, ma l'operatore, noto come Tepco, aveva confermato solo la fusione nel reattore numero uno.
Oggi, i funzionari della Tepco hanno invece annunciato che le barre di combustibile hanno subito una fusione anche nei reattori numero due e tre.
In merito alla tempistica dell'annuncio, un funzionario della Tepco ha detto in conferenza stampa che l'operatore ha recuperato gradualmente tutti i dati da inizio maggio e li ha analizzati prima di giungere ad una conclusione.
"Nelle prime fasi della crisi la Tepco potrebbe aver voluto evitare il panico. Ora la gente si è abituata alla situazione -- niente è stato risolto ma in città come Tokyo si è tornati alla normale attività", ha detto Koichi Nakano, professore di scienze politiche all'Università Sophia.
Nakano ha detto che confermando le fusioni solo ora, la Tepco spera che la notizia abbia un impatto minore. La parola "fusione" è talmente forte che, quando la situazione era più incerta, molta gente avrebbe probabilmente lasciato Tokyo, ha detto il professore.
Gli ingegneri stanno ancora combattendo per fermare le perdite radioattive e portare nuovamente l'impianto, che si trova a 240 chilometri a nordest di Tokyo, sotto controllo, a più di due mesi dal terremoto di magnitudo 9.0 e dal conseguente tsunami che hanno devastato un'ampia fascia della costa giapponese e hanno gettato l'economia nella recessione.

L'Europa vuole reintrodurre i visti


Si tratta di una misura estrema, pensata per meglio controllare il fenomeno della migrazione clandestina

Giro di vite dell’Europa per contrastare il fenomeno dell’immigrazione clandestina. Stamane, a Bruxelles, la Commissaria europea per gli affari interni, Cecilia Malmstrom, ha presentato un pacchetto di misure.
Tra le proposte figura una clausola di salvaguardia per reintrodurre rapidamente nel Vecchio continente l'uso dei visti in caso di improvvisi aumenti dei flussi migratori dai paesi, come quelli dei Balcani occidentali, nei quali sonon stati aboliti. Non solo viene pure auspicata una nuova politica comune per l'asilo; l'avvio di accordi su misura con i paesi del Nord Africa; facilitazioni per l'ingresso nell'UE di
studenti, ricercatori e uomini d'affari.
Secondo Bruxelles il pacchetto di misure ha lo scopo di ''gestire meglio i flussi migratori dalla sponda sud del Mediterraneo'' e ''far sì che il regolamento attuale dei permessi non permetta abusi''. Per Malmstrom “è interesse tanto dell’UE, quanto dei paesi nordafricani di promuovere una mobilità e una migrazione ben gestita''.
Attualmente i visti sono necessari per tutti i paesi del nord africa, mentre sono stati
liberalizzati per i paesi dei Balcani occidentali come Serbia, Macedonia, Montenegro e Albania.

Conti pubblici serve manovra da 46 mld come in 1992


Conti pubblici,Corte Conti: serve manovra da 46 mld come in 1992

ROMA (Reuters) - Con gli attuali bassi livelli di crescita, per rispettare i nuovi vincoli di bilancio europei l'Italia deve procedere ad una manovra di aggiustamento dei conti pubblici paragonabile a quella da 46 miliardi di euro realizzata nel 1992. Non è quindi praticabile alcuna riduzione della pressione fiscale.

Lo ha detto Luigi Mazzillo, presidente della sezione giurisdizionale della Corte dei conti, introducendo nella sala Zuccari del Senato il Rapporto 2011 sul coordinamento della finanza pubblica.

"La fine della recessione economica non comporta il ritorno ad una gestione ordinaria del bilancio pubblico, richiedendoci piuttosto sforzi anche maggiori di quelli finora accettati", ha detto Mazzillo riferendosi al nuovo criterio di riduzione annua del debito pubblico in eccesso che scatterà nel 2015.

Il ministero dell'Economia ha delineato nel Documento di economia e finanza (Def) il percorso di risanamento per raggiungere il pareggio di bilancio nel 2014. Alle manovre già varate nel 2008 e nel 2010, il Def aggiunge una nuova correzione da 2,3 punti di Pil tra 2013 e 2014.

Secondo Bankitalia il programma del Def è in linea con il nuovo criterio europeo del debito.

Il magistrato contabile ha aggiunto che "le simulazioni presentate nel Rapporto segnalano come, con l'ipotizzata continuazione di tassi di crescita molto modesti, il rispetto dei nuovi vincoli europei richieda un aggiustamento di dimensioni paragonabili a quello realizzato nella prima parte degli anni novanta, per l'ingresso nella moneta unica".

Secondo Mazzillo, "a differenza di allora però, gli elevati valori di saldo primario andrebbero conservati nel lungo periodo, rendendo permanente l'aggiustamento sui livelli della spesa, oltre che impraticabile qualsiasi riduzione della pressione fiscale, con la conseguente obbligata rinuncia ad esercitare per questa via un'azione di stimolo sull'economia".

La Corte dei conti valuta che per l'Italia la correzione del debito in base ai nuovi vincoli europei sarà pari "a circa 46 miliardi" all'anno come la manovra da 93.000 miliardi di vecchie lire varata nel 1992 da Giuliano Amato per arginare il deficit pubblico.

(Paolo Biondi)

Fincantieri, protestano gli operai. Due feriti negli scontri a Genova


ultimo aggiornamento: 24 maggio, ore 13:13
Roma - (Adnkronos) - I disordini davanti alla prefettura del capoluogo ligure a conclusione del corteo di protesta contro ilnuovo piano industrialeBloccato l'ingresso dell'autostrada A 12 di Sestri Levantedai lavoratori di Riva Trigoso. A Castellamare di Stabia occupato il Municipio e bloccata la Statale Sorrentina. Apa (Uilm Genova): "Tagli inaccettabili"

Fincantieri: occupato Comune Castellammare, devastato

(ANSA) - ROMA, 24 MAG - Un centinaio di lavoratori della Fincantieri di Castellammare di Stabia ha occupato il Municipio della citta', devastandolo, dopo la decisione dell'azienda di chiudere l'impianto stabiese. Gli operai stanno dando vita a durissime proteste ed hanno attuato un blocco stradale lungo la strada statale sorrentina. Tensioni anche a Genova, dove, nel corso di tafferugli con la polizia, due operai sono rimasti feriti. Dal corteo genovese e' infatti partito un fitto lancio di pietre, bottiglie di plastica e fumogeni contro la prefettura, presieduta dalle forze dell'ordine in assetto antisommossa che hanno impedito ai manifestanti di sfondare il portone del palazzo. L'annuncio arrivato ieri di voler tagliare 2.500 posti di lavoro causa oggi proteste in tutti gli stabilimenti interessati. Anche i lavoratori di Riva Trigoso (che sara' ridimensionato) manifestano contro il piano industriale. Dopo un'accesa assemblea, circa 800 dipendenti hanno lasciato la fabbrica e si stanno dirigendo in corteo verso il centro di Sestri Levante. Sciopero e corteo anche ad Ancona, nonostante il sito marchigiano non rientri nei tagli. Il leader della Cisl, Raffaele Bonanni, giudica la decisione di Fincantieri ''incresciosa'' e annuncia che il sindacato fara' la sua parte: ''se c'e' da fare accordi piu' stringenti per la produttivita''' saranno valutati, ''ma l'azienda - ha detto - non puo' dare forfait''.
Fonte :: wallstreetitalia.com

Castellammare Primo cittadino bloccato nel Municipio


Lavoro, tensione a Castellammare

Primo cittadino bloccato nel Municipio


00:59 - Il sindaco, il vice sindaco e alcuni consiglieri comunali di Castellammare di Stabia, nel Napoletano, sono bloccati all'interno del Municipio dai lavoratori della Fincantieri i quali tengono sotto assedio la sede del Comune per protestare contro la decisione di chiudere lo stabilimento stabiese. I lavoratori hanno gravemente danneggiato alcune sale dell'edificio. Sul posto sono intervenuti gli agenti della Digos di Napoli
Fonte :: tgcom

Incrociare le braccia allevia il dolore

Avete dolore? A quanto pare basta incrociare le braccia per avere un po’ di sollievo: questo è stato il risultato della ricerca effettuata nel Dipartimento di Psicologia dell’Università di Milano Bicocca, sostenuta da un team condotto dal dott. Giandomenico Iannetti.

A dire il vero il sollievo non sembra essere molto elevato, dato che la percezione del dolore si riduce di appena il 3%, ma i risultati ottenuti sono comunque utili per comprendere quali meccanismi mette in atto il cervello in determinate circostanze.

Il campione sperimentato è stato di 8 volontari, ai quali è stato provocato del dolore alle mani con il laser: l’esperimento ha messo poi in luce come i soggetti presi in esame avevano una percezione ridotta del dolore con le braccia conserte piuttosto che con le braccia distese.

Secondo Iannetti, il gesto di incrociare le braccia manda in confusione il nostro cervello, abituato a percepire le mani come strumenti per afferrare oggetti, e in questa posizione si “distrae” lasciando meno spazio alla percezione del fenomeno doloroso.
Fonte :: technews.it

Tra tv e computer, la vita moderna rende i bambini più deboli


Tra tv e computer, la vita moderna rende i bambini più deboli.

(IAMM) Londra, 23 Mag 2011 - Le giovani generazioni trascorrono troppo tempo tra tv e computer con il risultato che la loro massa muscolare è meno sviluppata rispetto ai bambini di 10 anni fa. I bambini di oggi, insomma, sono meno muscolosi e più deboli. A sostenerlo è uno studio pubblicato su 'Acta Paediatrica' e condotto da Gavin Sandercock, della Essex University, che ha confrontato un gruppo di oltre 300 bambini, nel 2008, con 309 bambini della stessa età esaminati nel 1998 Facendo eseguire ai piccoli degli esercizi fisici, i ricercatori hanno notato una diminuzione della forza nelle braccia, nella capacità di eseguire flessioni o di sollevarsi aggrappandosi ad un sostegno o ancora di afferrare degli oggetti. Nonostante l'indice di massa corporea dei bambini sia rimasto invariato rispetto a 10 anni fa, i risultati dimostrano che la massa muscolare ha perso terreno a vantaggio della massa grassa. Insomma, le attività dei bambini in 10 anni sono radicalmente cambiate: computer e tv hanno sostituito i giochi all'aria aperta, non ci si arrampica più sugli alberi, a scuola non vengono più svolte determinate attività fisiche, con il risultato che i bambini sono più sedentari e di conseguenza più deboli rispetto ai coetanei di appena 10 anni fa.

Diete dimagranti famose, quali rischi per salute?


C’è chi ha effettivamente bisogno di dimagrire, perché il peso in eccesso potrebbe danneggiargli la salute, e chi invece di peso in più non ne ha ma per motivi estetici avverte il bisogno di ricorrere ad una dieta dimagrante.
I primi vanno dal medico e si fanno seguire da un nutrizionista, i secondi ricorrono alle diete e, quest’ultime, più sono famose e più vengono seguite senza alcun controllo sanitario.
Un fenomeno evidentemente preoccupante per le autorità sanitarie francesi, così il ministro della Salute per vederci chiaro ha chiesto all’Anses (Agence nationale de sécurité sanitaire de l’alimentation, de l'environnement et du travail)  d’indagare per stabilire la pericolosità associata alle diete famose, seguite per motivi unicamente estetici.
Il ministero cita un’indagine che offre motivi di preoccupazione per le dimensioni del fenomeno. Infatti su 2.600 adulti, una buona fetta di donne (33% normopeso e 15% di corporatura snella) che non hanno bisogno di dimagrire segue o ha seguito una dieta dimagrante.
Diete dimagranti spesso reperite su Internet, ed è proprio lì che gli esperti francesi sono andati a cercare le diete più gettonate per analizzarne i fattori di rischio per la salute. Ne hanno selezionate una quindicina tra quelle più famose che evidenziano incoerenze nutrizionali sia per difetto che per eccesso.
Così se la “Scarsdale” dimezza le calorie che normalmente vengono consigliate per la dieta ipocalorica di una donna, altre, come la Dukan3, triplicano le quantità di proteine rispetto ai valori indicati. Poi ci sono quelle che riducono a livelli minimali il contenuto dei carboidrati come nellaAtkins, per aumentare i grassi come nella Dukan.
In alcune diete sono molti i componenti ridotti al minimo se non addirittura quasi assenti. Tra questi c’è la fibra, il ferro, il calcio, i folati. Carenze alimentari che potrebbero comportare rischi non solo per  donna ma anche per il feto se quest’ultima restasse incinta durante o subito dopo la dieta.
Poi ci sono diete che forniscono un carico eccessivo di calcio o di fibra, elementi che potrebbero ridurre l’assorbimento di altri importanti nutrienti.
Insomma, secondo i francesi dell’Anses, con molte diete dimagranti lo squilibrio nutrizionale è dietro l’angolo e con esso i problemi di salute.
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