31 maggio 2011

12 e 13 giugno 2011 appuntamento con i 4 referendum abrogativi: Energia Nucleare - Legittimo Impedimento - Acqua Pubblica I e II

12 e 13 giugno 2011 appuntamento con i 4 referendum abrogativi: Energia Nucleare - Legittimo Impedimento - Acqua Pubblica I e II:
Ecco i quattro quesiti Referendari:
Legittimo Impedimento: "Volete voi che siano abrogati l'articolo 1, commi 1, 2, 3, 5, 6 nonchè l'articolo 1 della legge 7 aprile 2010 numero 51 recante "disposizioni in materia di impedimento a comparire in udienza?".

Energia Nucleare: "Volete voi che sia abrogato il decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, nel testo risultante per effetto di modificazioni ed integrazioni successive, recante Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria, limitatamente alle seguenti parti: art. 7, comma 1, lettera d: realizzazione nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia nucleare?".

Acqua Pubblica I: "Volete voi che sia abrogato l'art. 23 bis (servizi pubblici locali di rilevanza economica) del decreto legge 25 giugno 2008 n.112 "Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria" convertito, con modificazioni, in legge 6 agosto 2008, n.133, come modificato dall'art.30, comma 26 della legge 23 luglio 2009, n.99 recante "Disposizioni per lo sviluppo e l'internazionalizzazione delle imprese, nonché in materia di energia" e dall'art.15 del decreto legge 25 settembre 2009, n.135, recante "Disposizioni urgenti per l'attuazione di obblighi comunitari e per l'esecuzione di sentenze della corte di giustizia della Comunità europea" convertito, con modificazioni, in legge 20 novembre 2009, n.166, nel testo risultante a seguito della sentenza n.325 del 2010 della Corte costituzionale?"

Acqua Pubblica II: "Volete voi che sia abrogato il comma 1, dell'art. 154 (tariffa del servizio idrico integrato) del Decreto Legislativo n. 152 del 3 aprile 2006 "Norme in materia ambientale", limitatamente alla seguente parte: "dell'adeguatezza della remunerazione del capitale investito"?"

Madre malmena figlia, 12enne ricoverata

Accusata di abuso di mezzi di correzione. Bimba in ospedale

GENOVA, 31 MAGGIO 2011 - Ha preso a schiaffi e pugni la figlia di dodici anni per punirla dopo un acceso rimprovero.



Per questo la madre, un'ecuadoriana di 35 anni, e' stata denunciata a piede libero dai carabinieri del nucleo radiomobile per abuso di mezzi di correzione. La bambina si trova ricoverata al pronto soccorso dell'ospedale Gaslini. Il fatto e' avvenuto ieri sera in un'abitazione di via Romolo Pensa, nel quartiere di Sampierdarena, ponente di Genova.

Fonte: www.ansa.it

Critichi il Papa su Facebook? Ti becchi una denuncia




Papa Benedetto XVI continua la sua serie di visite nella zona adriatica del Mediterraneo: ora ad accoglierlo sarà la Croazia, dove il pontefice si intratterrà dal 4 al 5 giugno prossimo, con un passaggio nella capitale, Zagabria. I media locali sono tutti ovviamente concentrati sulla vicenda, compreso un portale internet, chiamato Index, che però pubblica una notizia curiosa: ad attenderlo il Papa troverà un detrattore, un critico di meno: perchè il giovane in questione, che si era permesso di pubblicare su Facebook dei commenti non certo lusinghieri nei riguardi di Benedetto XVI, è stato accusato di discriminazione dalla polizia croata.
LE ACCUSE – Tutto, l’abbiamo detto, per alcuni post su Facebook non appropriati, secondo le forze di sicurezza croate.
Se in questi giorni avete un’opinione sulla visita di Papa Ratzinger in Croazia, e non siete entusiasti del personaggio e di ciò che pensa, non condividetelo pubblicamente su Facebook, perchè potrebbe arrivare la polizia a bussarvi alla porta. La polizia di Zadar ha confermato a Elis Zodan di Index che Stipe I. è stato accusato, a 22 anni, di reati come discriminazione razziale e di diverso tipo, perchè ha scritto su Facebook messaggi contro il Papa, come quando ha scritto che il pontefice sarebbe stato “miserabile e semplicemente spazzatura”.
Così dunque il fatto: un ragazzo poco più che ventenne pubblica su Facebook, nell’ambito della sua libertà d’espressione, parole colorite contro il Papa; e, come dice Index, qualcuno pensa che questo sia qualcosa di simie ad “un’istigazione all’assassinio”, e lo denuncia per discriminazione.
NESSUNO E’ AL SICURO – Ciò che la polizia Croata aggiunge per giustificare l’arresto è ancora più grave: i diritti del ragazzo dovrebbero passare in secondo piano perché il Papa è al primo posto fra le preoccupazioni della macchina statale del paese balcanico.
La polizia, d’altro canto, si è rifiutata di spiegare ciò che era così drammatico fra ciò che il giovane aveva scritto. (…) “In questo caso, dobbiamo sospendere l’interesse pubblico all’espressione, perchè la sicurezza del Santo Padre è il nostro problema principale in questo momento.
 Index non manca di notare le conseguenze drammatiche di questa linea di pensiero: e allora fra le centinaia di migliaia di utenti su forum e social network che non fanno altro che criticare il Papa per le sue mancanze, o gli rivolgono appellativi non proprio coloriti, ci dovrebbe essere un arresto ogni cinque minuti.

Fonte :: giornalettismo.com

Italia: record di suicidi, uno al giorno a causa della disoccupazione

Record di suicidi: uno al giorno per dosoccupazioneSi verifica un suicidio al giorno - in Italia - tra i disoccupati. Emerge dal rapporto "Il suicidio in Italia ai tempi della crisi. Caratteristiche, evoluzioni e tendenze" stilato dall'Eures negli scorsi giorni. Per non parlare delle situazioni borderline di chi ricorre agli psicofarmaci, o torna a vivere dai genitori, o non esce più.
“L’incremento registrato investe sia la componente femminile della popolazione (+1,6%, con 643 casi rispetto ai 631 del 2008), sia soprattutto la componente maschile (+5,6%, passando da 2.197 a 2.343). A caratterizzare il fenomeno nel 2009 è il suo forte legame con la crisi economico-occupazionale: sono stati infatti 357 i suicidi compiuti da disoccupati nel 2009, con una crescita del 37,3% rispetto ai 260 casi del 2008, generalmente compiuti da persone espulse dal mercato del lavoro (272 in valori assoluti, pari al 76%, a fronte di 85 casi di persone in cerca di prima occupazione). Si registrano ben 18,4 suicidi ogni 100 mila disoccupati (il valore sale a 30,3 tra gli uomini a fronte di 5,7 tra le donne), contro 4,1 suicidi tra gli occupati (6 tra gli uomini e 1,4 tra le donne). 
Oltre la metà dei suicidi censiti in Italia sono compiuti al Nord (1.600 casi nel 2009, pari al 53,6% del totale), a fronte del 18,8% al Centro (561 casi) e del 27,6% al Sud (825 casi). Anche in termini relativi il Nord conferma i valori più alti, con 5,8 suicidi ogni 100 mila abitanti, a fronte dei 4,8 del Centro e dei 4 del Sud. Ma è proprio il Meridione a registrare nel 2009 la crescita più consistente del fenomeno, con un incremento pari a +11% (sono stati 743 i suicidi nel 2008), a fronte di un +4,5% nel Centro e di un +3,4% nel Nord. A livello regionale gli incrementi più alti si sono registrati in Basilicata (+105%, passando da 20 suicidi nel 2008 a 41 nel 2009), in Campania (+38,7%), in Emilia Romagna (da 234 a 289 casi) e in Friuli(+19,6%). I decrementi più significativi in Umbria e Piemonte. Considerato i valori relativi (media 2005-2009), è la Sardegna a guidare la graduatoria dei suicidi (con un indice pari a 9,5 casi ogni 100mila abitanti), seguita dal Friuli Venezia Giulia (9,2), dalla Valle d’Aosta (8,6) e dall’Umbria (8,5). La Campania conserva il valore più basso (2,3 suicidi ogni 100 mila abitanti nel periodo 2005-2009), precedendo la Puglia (2,7) il Lazio (3,2) e la Calabria (3,3).


Il suicidio si conferma un fenomeno decisamente più diffuso tra le fasce della popolazione anziana: negli ultimi cinque anni (2005-2009) si contano infatti in Italia 8,9 suicidi ogni 100 mila over 64 (16,3 tra gli uomini e 3,6 tra le donne), a fronte di 6,1 nella fascia 45-64 anni (9,5 tra gli uomini e 2,8 tra le donne), di 4,4 suicidi ogni 100 mila 25-44enni (6,7 e 2,0), di 2,8 tra i 18-24enni (4,6 tra gli uomini e 0,9 tra le donne) e di 0,3 tra i minori (0,4 e 0,2).


Negli ultimi anni si osserva una forte crescita del fenomeno suicidario nelle carceri italiane, confermato dal valore del 2009 (72 suicidi, il più alto degli ultimi 20 anni) e del 2010 (66, il secondo valore più alto). In termini relativi anche il rischio suicidario aumenta costantemente, passando da 100,2 suicidi ogni 100 mila detenuti nel periodo 1990-1994 a 116,5 nel 2009. Confrontando inoltre il rischio nelle carceri con quello complessivamente rilevato in Italia (con 5 suicidi ogni 100 mila abitanti nel 2009), il primo risulta di circa venti volte superiore, evidenziando una forte criticità delle condizioni di vita tra le sbarre.


In linea di massima, i dati non fanno altro che confermare un dato risaputo. A suicidarsi sono principalmente coloro che hanno perso il lavoro, che sono stati costretti a chiudere un’attività, i detenuti, gli anziani soli. Resta comunque il fatto che i dati sono in aumento, sebbene ancora di gran lunga inferiori a quelli dei Paesi scandinavi o del Giappone. Paesi in cui il suicidio è una pratica altissima, anche tra giovani e giovanissimi”.

Tratto da CaffeNews.it 

Indignato? Eppur si muove


di G. Colonna – clarissa.it.




Da quando, nel 1977, con le prime elezioni dopo la guerra civile del 1936-1939, è stata ufficialmente riammessa fra le democrazie, la Spagna ha avuto modo di sperimentare tutte le gioie e tutte le delusioni possibili del liberalismo occidentale: già solo per questo il movimento degli Indignati che in maggio ha presidiato le piazze di 166 città merita un’attenzione particolare. Osservando le “rivoluzioni arancioni” degli ex-stati comunisti nell’est Europa o, da ultimo, le “rivoluzioni” nordafricane, sembra, almeno per ora, che nessun reale cambiamento sia stato conseguito in quei Paesi: sarà così anche per la protesta dei giovani di un ex caso di successo dell’Occidente capitalista?
A prescindere dal fatto che anche qui, come negli altri casi, si corrono rischi di manipolazioni e strumentalizzazioni, l’elemento nuovo e diverso è che qualcosa sembra dunque muoversi nella vecchia Europa e proprio laddove sembrava essersi definitivamente radicato il modello di vita, ispirato a quello americano, fondato su scientismo, consumismo e gruppi di pressione – ingredienti che ben conoscono gli Europei del secondo dopoguerra.
Segno che la crisi economico-finanziaria, che ha azzerato il benessere dei Paesi della periferia mediterranea europea, sta aprendo gli occhi, soprattutto dei più giovani, duramente colpiti dalla disoccupazione, sugli aspetti di fondo del sistema in cui vivono: troviamo infatti espressi in modo molto chiaro nel “Manifesto degli Indignati” molti elementi che rimandano a questioni davvero fondamentali.
Il primo è che quella che alla fine del XIX secolo si poneva alla coscienza degli uomini di buona volontà come questione sociale non è stata mai realmente superata, giacché per risolverla non è bastata la schiacciante vittoria delle potenze del capitalismo occidentale in ben due conflitti mondiali: i fatti dimostrano, per la terza o la quarta volta almeno nella sua storia, che il capitalismo porta con sé costituzionalmente semi di ingiustizia, violenza e oppressione che non sono una sua caratteristica puramente filosofica dato che riescono silenziosamente a colpire l’esistenza individuale di milioni di persone, soprattutto quando prendono il sopravvento le sue forze più potenti, quelle della finanza internazionalizzata.
Il secondo punto è che il capitalismo di conseguenza ammala la democrazia, perché traduce la propria debordante forza economica in condizionamento politico: questa è la ragione di fondo per cui i sistemi partitocratici delle democrazie occidentali, nella loro storia di più di un secolo, sono sempre stati nella rete del potere economico mondializzato, che li isola dagli interessi essenziali dei Paesi e determina una separazione netta fra istituzioni politiche ed esigenze reali dei popoli. Fenomeno che ciascuno di noi ormai sperimenta ogni giorno, in qualsivoglia nazione europea.
Questa oligarchia economico-politica oggi sovrana, indipendentemente dalle sigle in cui vorrebbe differenziarsi nei brevi periodi delle campagne elettorali, governa attraverso “comitati d’affari” che gestiscono, come fossero propri, i patrimoni collettivi fondamentali, dall’ambiente all’informazione, dall’istruzione alla giustizia.
“L’ansia e l’accumulazione di potere in poche mani crea disuguaglianza, tensione e ingiustizia, il che porta alla violenza, che noi respingiamo. L’obsoleto e innaturale modello economico vigente blocca la macchina sociale in una spirale che si consuma in se stessa, arricchendo i pochi e precipitando nella povertà e nella scarsità il resto. Fino al crollo”. Così si legge nel Manifesto.
Gli Indignati evidenziano nel loro manifesto che “volontà e scopo del sistema è l’accumulazione del denaro, che ha la precedenza sull’efficienza e il benessere della società” e dunque che la focalizzazione della vita attuale sulla ricchezza è divenuta una distorsione strutturale delle nostre società.
In Europa qualcuno comincia quindi a comprendere che l’adesione alla logica del profitto è causa di asservimento dei nostri popoli e delle nostre esistenze individuali – e che la politica ha le chiavi di queste catene. Da qui la cosa sicuramente più significativa del manifesto: si chiede finalmente non una rivoluzione politica ma una Rivoluzione Etica. Merita le maiuscole ed il corsivo questa espressione, se diventerà ragione sostanziale del movimento spagnolo.
Infatti, nelle nostre società dal vigoroso individualismo la politica come medievale lotta per il potere, ha fatto definitivamente il suo tempo: se l’individuo non si rafforza interiormente sul piano morale, ogni ideale è finzione, ogni politica è compromesso. Ma l’etica non si scrive nelle leggi, ognuno la scrive e la vive in se stesso; perché essa diventi agire comune occorre che ogni individuo riesca a condividere nel proprio il sentire di altri, trovando unità nella libera appartenenza alla comunità di quel popolo, in quella Patria.
La Rivoluzione Etica non la fanno i partiti, ma non si fa nemmeno su Facebook, così come non si realizza solo con le riforme: la si pratica ogni giorno. Perché abbia effetti collettivi deve cominciare a produrre uomini sobri, disinteressati, animati da spirito di servizio, capaci di vivere il sentire comune e di agire con chiarezza, efficacia e attenzione alla missione che ogni popolo degno di questo nome porta nella storia dell’umanità, in modo differenziato ma coerente con essa.
La Rivoluzione Etica colloca i doveri prima dei diritti, definisce i compiti insieme alle aspirazioni, pone i sacrifici davanti alle soddisfazioni: l’etica non può essere etica della felicità ma etica del compiere ogni giorno quanto si considera giusto, senza curarsi di benefici e svantaggi personali. In una parola, deve essere un dono.
Se siamo davvero pronti a questo, la Rivoluzione Etica è cominciata, perché opera già nelle nostre coscienze. Se gli Indignati spagnoli lottano davvero per questo, siamo con loro.

I cetrioli non sono i killer: l’epidemia di E.Coli ha un’origine sconosciuta




I cetrioli non sono i killer: l’epidemia di E.Coli ha un’origine sconosciuta

I vegetali spagnoli sotto accusa escono indenni dai test di laboratorio.
I laboratori spagnoli consegnano quella che sembra essere una sentenza più o meno definitiva sul ruolo dei cetrioli spagnoli all’interno dell’epidemia del virus di E.Coli che ha causato in Germania oltre 15 morti e un’infezione che fa già pensare ad una vera e propria pandemia: i vegetali spagnoli non sarebbero da ritenersi responsabili del’epidemia batterica. Lo riportano i media spagnoli (El Mundo in questo caso) che chiarisce che sarebbero test scientifici a confortare evidenze di questo genere.
CETRIOLI DISCOLPATI – Il ministro della Sanità del Land di Amburgo ha dato la notizia in questione ai media tedeschi, subito ripresa su quelli spagnoli.
Secondo quanto pubblica il quotidiano spagnolo Hamburger Abendblatt, a cui ha parlato la ministra della Salute, due analisi su tre realizzate sui cetrioli spagnoli in laboratorio hanno dato esito negativo. Così, la variante di batterio scoperta nella partita vegetale spagnola non coincide con ciò che è stato rinvenuto sui pazienti. Le indagini hanno comprovato che la variante O104, isolata nei pazienti esaminati, specialmente aggressiva e resistente agli antibiotici, non coincide con la variante rinvenuta nelle partite spagnole nel mercato di Amburgo.
E così bisogna ripartire da capo per capire l’origine e le possibili cure della stagionale pandemia di malattia mortale: niente cetrioli, si brancola nel buio e non si capisce ancora il perché. “Continuiamo a cercare” ,dice il ministro della salute di Amburgo.
NON SI CAPISCE – Per adesso dunque si ostenta prudenza, e il titolare della sanità del Land tedesco, che per prima aveva accusato il cibo spagnolo di essere contaminante e contaminato, si rimangia tutte le accuse e consiglia comunque ai propri cittadini di non dismettere le misure di precauzione fin adesso adoperate.
“Ciononostante, continuiamo a non capire l’origine del batterio”, ha riconosciuto Prufer-Storcks, la quale aveva dato per prima l’allarme e aveva accusato i prodotti spagnoli. Ora sembra invece che la partita di cetrioli proveniente da Almeria e Malaga non sia colpevole, anche se rimane contaminata. La ministra, che ancora non da per “superato il picco dei casi del batterio”, ha insistito in ogni caso: i cittadini seguano le raccomandazioni dell’istituto Robert Koch (che è incaricato delle analisi definitive dei cetrioli): non ingerire pomodori né cetrioli crudi ed essere estremamente prudenti con tutte le verdure non cotte.
 “Speriamo di capire cosa stia succedendo”, dice ancora il ministro, che si mostra senza risposta alcuna alla cittadinanza: “Ma per ora, non siamo in grado di dire nulla”, dice poi.
Fonte :: giornalettismo.com

L’internet forum e-G8 è stata un’occasione persa, una delusione?

e g8 deuville
L’e-G8 delle superpotenze del web è stato fortemente voluto dal presidente francese Nicolas Sarkozy come evento collaterale del G8 tenutosi settimana scorsa a Deauville in Francia. Tante belle parole, ma giungono pesanti critiche nei confronti del meeting che ha raccolto a sé diversi esponenti dei colossi del web come Eric Schmidt di Google e Mark Zuckerberg diFacebook (qui sopra ritratti in foto insieme al cancelliere tedesco Angela Merkel). La domanda di fondo, che poi è la stessa che ci eravamo fatti prima dell’inaugurazione dell’incontro, è: può essere servito a qualcosa?
Qualcuno ha immediatamente puntato il dito contro l’assenza all’e-G8 delle vera fondamenta del web ossia i naviganti, gli utenti che sfruttano i servizi, che popolano i social network e che spendono ore e soldi in Internet. Una presenza ovviamente non fisica quanto digitale.
 
Durante i vari interventi degli invitati è emersa una grande cautela nelledichiarazioni, un gioco della coperta corta da tirare sapientemente un po’ giù e un po’ su per cercare di coprire interessi contrapposti solo parzialmente: i diritti del singolo e la privacy ma anche la logica commerciale della società.
 
In generale però la coperta sembra poggiarsi con più decisione dove vivono gli interessi commerciali e aziendali e meno, o comunque in modo non così netto, nella tutela dell’utente. Quantomeno il presidente francese Sarkozy è rimasto coerente andando ad affermare che Internet è un luogo da “civilizzare” e può avere anche ragione, ma così ha sottolineato solo gli aspetti negativi del web e dimenticando in toto gli attivisti e i blogger imprigionati senza il rispetto della libertà di parola.




Shuttle Endeavour in viaggio verso la Terra Sganciato dalla Stazione Spaziale, ha cominciato volo di rientro

Lo shuttle Endeavour in viaggio verso la Terra (fonte: NASA TV)La navetta spaziale americana Endeavour si è sganciata con successo dallaStazione spaziale internazionale (Iss) per iniziare il suorientro sulla Terra. A bordo dello shuttle si trova l'astronauta italiano dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa) Roberto Vittori, che anche nella fase di rientro svolge un ruolo di supporto per il comandante Mark Kelly e il pilota Greg Johnson. L’Endeavour si e’ sganciato dalla stazione orbitale stamattina alle 5:55 (ora italiana), all’altezza di 346 chilometri sulla verticale della Bolivia. Condizioni meteo permettendo, l'atterraggi e’ previsto inFlorida mercoledì primo giugno alle 8:32 (ora italiana). Si avvia cosi’ alla conclusione definitiva la carriera del penultimo degli shuttle, mentre l’ultima navetta Usa, l’Atlantis, si sta preparando a partire in luglio.   
Fonte :: ansa.it 




Internet, connessi 26,6 mln italiani



Audiweb, aumentano uomini online +12,5% e le bambine +30,9%

(ANSA) - ROMA, 30 MAG - Nel mese di aprile 2011 sono stati 26,6 milioni gli utenti attivi che si sono collegati a internet almeno una volta tramite computer, con un incremento del 12,4% su base annua. E' quanto emerge dal rapporto Audiweb relativo al mese di aprile che evidenzia come l'audience online nel giorno medio registra un incremento del 12% rispetto rispetto allo stesso mese del 2010. Gli uomini online sono cresciuti del 12,5%, le donne dell'11,2%, in particolare le bambine tra i 2 e gli 11 anni (+30,9%).

Cabine telefoniche addio: ecco come opporsi La notizia, stando a quanto si intravede per le strade delle città italiane, era nell’aria ma ora è ufficiale: dal prossimo 20 giugno, le cabine telefoniche ancora esistenti sul territorio nazionale saranno definitivamente rimosse.

Cabine_rimozione_telecomTenendo presente i dati resi noti da Telecom Italia, azienda titolare della facoltà di installare i box telefonici per le strade, l’utilizzo delle cabine si è ridotto del 90%. Negli ultimi dieci anni, in seguito a questa tendenza e con l’incremento dell’uso dei telefoni cellulari, si è passati dalle 300.000 unità del 2000 alle 130.000 dei giorni nostri.

Successivamente a un’opera di “concertazione” con l’AGCOM (Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni), Telecom Italia ha ricevuto l’autorizzazione a procedere alla rimozione coatta degli apparecchi, assenso che è stato concesso tramite una specifica delibera (delibera in formato PDF).
L’intesa raggiunta tra le 2 parti, in questi giorni, ha fatto comparire sulle postazioni in procinto d’essere dismesse dei cartelli rossi che hanno la funzione d’indicare il giorno della rimozione dell’apparecchio.
Fortunatamente però agli “aficionados” sostenitori dei telefoni pubblici è concesso diritto di replica: Questi, entro 30 giorni dall’affissione del cartello di rimozione, attraverso l’invio di una e-mail all’indirizzo cabinatelefonica@agcom.it, specificando un recapito telfonico fisso, i propri dati anagrafici e le motivazioni per cui voler impedire la dismissione dell’apparecchio in questione, possono bloccare la rimozione della postazione. In seguito a questo iter, l’AGCOM girerà la richiesta a Telecom Italia che valuterà se mantenere in vita la postazione telefonica.
Da quest’opera di “sdradicamento” capillare restano immuni gli ospedali, le scuole e le caserme. Luoghi evidentemente in cui, le cabine telefoniche continuano a rivistere un’importanza fondamentale.
Nicola Oscar Ottati

STAMPA CLANDESTINA, DOPPIA CONDANNA PER CARLO RUTA






fonte: simonettarubinato.it  
di Daniela Silva
Erano trent’anni che nessuno veniva condannato per il reato di ‘’stampa clandestina’’, previsto dalla legge sulla stampa del 1948. E’ accaduto al giornalista e blogger Carlo Ruta, condannato in appello al pagamento di una multa di 150euro. La sentenza, pronunciata il 2 maggio scorso, lo ha condannato dopo che nel 2008 era stato denunciato dall’allora procuratore della Repubblica di Ragusa, Agostino Fera, che si riteneva danneggiato dai suoi scritti sul sito internet di documentazione storica e sociale “accadeinsicilia”,
La condanna di Ruta suscitò due anni fa interrogazioni parlamentari, un’ondata di proteste politiche e del mondo del web e numerose attestazioni di solidarietà. Come riportato da quotidiano.net, il commento dell’onorevole Giuseppe Giulietti fu legato al fatto che la quasi totalità dei siti web italiani, per il solo fatto di esistere, potrebbero essere considerati “stampa clandestina”, ma ciò andrebbe contro ogni regola della democrazia. In realtà, la Corte ha stabilito che il blog di Ruta deve essere equiparato a un giornale cartaceo quotidiano; pertanto avrebbe dovuto essere registrato come testata giornalistica presso il Tribunale, e invece non lo era, come la maggior parte dei blog d’altronde. È chiaro che a discolpa del giornalista è stato evidenziato che il blog non è altro che uno strumento di documentazione, pertanto non può essere considerato un prodotto giornalistico. Quello di Ruta, fra l’altro, come è risultato da alcuni accertamenti, veniva aggiornato episodicamente e senza regolarità periodica.
Come molti già sanno un blog con aggiornamenti aperiodici non rientra, infatti, nella legislazione sulla stampa ed è semplicemente espressione di una grande conquista italiana che è l’articolo 21 della Costituzione. Questa sentenza, però, viola questo principio basilare della comunicazione su Internet. Come già evidenziato da molti, infatti, qualsiasi blogger potrebbe essere perseguito in maniera del tutto arbitraria. In una sola volta vengono violate due leggi importantissime per la libertà di espressione: la Costituzione Italiana e la legge sulla stampa.








Tav: domani presidio Cisl a Susa

Torino, 30 mag. - (Adnkronos) - Dopo gli incidenti di lunedi' scorso a Chiomonte, la Filca Cisl ha organizzato per domani un presidio nazionale a sostegno dei lavoratori edili della Val di Susa impegnati nei cantieri dell'alta velocita'. L'appuntamento e' alle 9.30, davanti all'Arco di Augusto a Susa dove interverranno i segretari provinciale, regionale e nazionale della Filca Cisl, Antonio Castaldo, Piero Donnola e Domenico Pesenti. ''Sara' una manifestazione - affermano i tre sindacalisti degli Edili Cisl - a sostegno del diritto al lavoro, dello sviluppo e del futuro delle persone della Val di Susa, del Piemonte e del Paese. Il nostro obiettivo e' creare sviluppo e occupazione, ricercare la coesione sociale e costruire un futuro per tutti, tutelando le persone piu' deboli ed in particolare i lavoratori, i giovani e i disoccupati''. E dopo l'adesione del Pd torinese alla manifestazione, oggi anche il Pd del Piemonte fa sapere che il onsigliere comunale Michele Paolino presenziera', in rappresentanza della segreteria regionale del partito, al presidio promosso dalla Cisl a Susa ''per condividere la solidarieta' ai lavoratori oggetto nei giorni scorsi di aggressione e per ribadire il giudizio favorevole del Pd sulla realizzazione della nuova linea ferroviaria Torino-Lione, opera strategica per lo sviluppo di Torino e del Piemonte''.
(30 maggio 2011 ore 20.32)

GRECIA: VERSO PIANO AIUTI BIS DA 65 MLD EURO

L'Unione europea e' al lavoro per mettere a punto un nuovo piano di salvataggio per la Grecia che gli consenta di evitare il default. Lo riferiscono fonti Ue secondo le quali nel corso del weekend si sono tenuti colloqui straordinari tra funzionati europei e rappresentanti del governo greco. Secondo le voci circolate, il piano dovrebbe prevedere un nuovo pacchetto di aiuti da 65 miliardi, che potrebbe includere un insieme di prestiti collateralizzati da parte di Ue e Fmi e misure straordinarie. Il pacchetto prevederebbe inoltre una supervisione esterna senza precedenti sul programma di privatizzazioni di Atene. Secondo le stesse fonti sarebbe previsto il coinvolgimento della Ue nel processo di privatizzazione. Anche il presidente dell'Eurogruppo, Jean-Claude Juncker, si e' detto oggi 'piuttosto ottimista' sulla possibilita' di un nuovo piano di aiuti ma ha escluso, ancora una volta, ogni ipotesi di ristrutturazione totale del debito .
30 MAGGIO 2011

Misseri ricoverato in ospedale


"Nella villa dava segni di squilibrio"

Verso la mezzanotte prescritto un trattamento sanitario obbligatorio al contadino di Avetrana. Zio Michele aveva lasciato il carcere alle 19,20, un'ora dopo era nella villetta di via Deledda. Moglie e figlia rimangono in carcere: ieri mattina hanno fatto scena muta durante l'interrogatorio di garanzia

di MARIO DILIBERTO
E' tornato nella villa della morte ma ha resistito per poco. Michele Misseri dopo neppure quattro ore di libertà, considerava un'ossessione il ritorno in via Deledda, lui solo nella casa dove fu uccisa Saraah, senza la moglie Cosima e la figlia Sabrina, rinchiuse nel carcere. Il contadino dava segni di squilibrio tanto che verso la mezzanotte i carabinieri hanno richiesto l'intervento di un'ambulanza del 118. I medici, dopo averlo visitato, hanno prescritto un trattamento sanitario obbligatorio. Così Misseri è stato trasportato d'urgenza all'ospedale di Taranto dove è stato ricoverato.

E' l'ultimo colpo di scena di una giornata senza fine che ha visto prima Cosima e Sabrina fare scena muta davanti al giudice e poi la decisione a sorpresa di liberare Misseri per decorrenza dei termini di custodia cautelare. Zio Michele ha lasciato il carcere di Taranto alle 19,20 a bordo di un fuoristrada grigio con i vetri oscurati: a bordo la figlia Valentina e un uomo, forse un altro familiare, alla guida. Misseri aveva il capo nascosto da una coperta. Davanti al carcere c'era un capannello di curiosi: alla vista dell'auto con Misseri a bordo è partito qualche applauso.  Un'ora dopo, esattamente alle 20,15, ha varcato i cancelli della villa di via Deledda, ad Avetrana. Sbarbato di fresco, indossava una camicia a quadroni e un sacco della spesa verde, di quelli che si vendono nei supermercati in altenativa ai sacchetti biodegradabili. I termini per la custodia cautelare del contadino di Avetrana, in carcere dal 6 ottobre quando con la sua confessione fece ritrovare il corpo di Sarah Scazzi nella cisterna, erano ormai scaduti. Così il gip ha firmato l'ordine di scarcerazione che sta per essere eseguito. La richiesta di revoca della misura detentiva è stata presentata questa mattina dal suo legale, avvocato Francesco De Cristofaro.

Il contadino di Avetrana è in carcere dal 6 ottobre dello scorso anno. Quella notte fece ritrovare il cadavere della nipote Sarah Scazzi e ammise di averla assassinata dopo un fallito approccio di natura sessuale. Da quel giorno, però, l'uomo ha cambiato sette volte la sua versione dei fatti, ma soprattutto le indagini della procura di Taranto hanno portato a una totale rivisitazione della dinamica del delitto che ha ridimensionato il ruolo dell'agricoltore di Avetrana, a questo punto accusato solo di accultamento del cadavere. Misseri uscirà entro la serata dal carcere di Taranto e avrà l'obbligo di presentarsi ogni giorno alla caserma dei carabinieri di Avetrana.

Nella mattinata di ieri Cosima e Sabrina, convocate dal gip Rosati, si  sono avvalse della facoltà di non rispondere. Sabrina Misseri non ha risposto alle domande del gip nell'interrogatorio di garanzia perché "in questo momento non c'è alcuna utilità processuale". Lo ha detto uno dei legali di Sabrina, l'avvocato Nicola Marseglia, all'uscita del carcere di Taranto dove la ragazza è detenuta per l'omicidio di Sarah Scazzi. "Dovrebbe essere imminente - ha aggiunto - la conclusione delle indagini preliminari e dopo aver esaminato tutti gli atti sarà possibile anche rendere un interrogatorio ai pubblici ministeri, ove se ne ravvisi l'opportunità".

Secondo Marseglia la posizione giudiziaria di Sabrina sarebbe "migliorata". "Era partita - ha spiegato - da un omicidio aggravato da futili motivi, ora risponde invece di omicidio insieme con la madre e con il padre. Dal punto di vista quantitativo paradossalmente la contestazione si è attenuata, dal punto di vista qualitativo è cambiato lo scenario". Marseglia ha anche ribadito che il nuovo interrogatorio di Michele Misseri nell'ambito delle investigazioni difensive dovrebbe tenersi il 9 giugno prossimo, lo stesso giorno in cui la prima sezione penale del tribunale dell'appello terrà l'udienza dopo l'annullamento da parte della Cassazione dell'ordinanza del Riesame, confermativa di quella del gip che aveva respinto l'istanza di scarcerazione per Sabrina. Il legale di Sabrina ha aggiunto che la sua assistita "ha reagito male" alla notizia dell'arresto della madre perché quest'ultima "rappresentava per lei l'unico collegamento con l'esterno".

Intanto, ieri mattina Valentina Misseri, accompagnata dalla zia Emma, è entrata nel carcere di Taranto per i colloqui con i famigliari.

Elezioni, Pisapia e De Magistris vincono

Pisapia e De Magistris.jpg



Il conto alla rovescia per i risultati dei ballottaggi è scaduto. Due le partite determinanti, Milano e Napoli: Pisapia diventa sindaco grazie al 55% dei voti contro il 44% della Moratti. Nel capoluogo campano, invece, De Magistris vince con il 65%, contro il 34% di Lettieri.
Lo spoglio delle schede, ha confermato i dati già emersi dalle proiezioni Ipr Marketing per la Rai e, prima ancora, dagli "intention poll" di Sky Tg 24.
Milano. Lo scrutinio delle 1.251 sezioni elettorali è terminato: Pisapia è sindaco dopo aver guadagnato uno scarto di 11 punti percentuali in più sul sindaco uscente del centrodestra. La percentuale dei votanti è stata del 67.24%, contro il 53.56% del primo turno. Letizia Moratti ha riferito di aver già chiamato lo sfidante per congratularsi dei risultati. Il neo sindaco di Milano ha detto che "è cominciata una stagione nuova che mette da parte la contrapposizione frontale e pensa al bene comune".
Napoli. Anche nel capoluogo campano è appena terminato lo scutinio: De Magistris, attirando i voti della sinistra, ha conquistato un vantaggio enorme su Lettieri, il 31%. Al primo turno il candidato di centrodestra aveva incassato il 38%, mentre l'ex pm aveva scalzato il candidato del Pd e si era aggiudicato il ballottaggio con un pesante 27%. Il nuovo sindaco di Napoli, in conferenza stampa, ha dichiarato di voler ringraziare tutti quelli che con coraggio lo hanno sostenuto. "Era una campagna elettorale di chiusura di una fase politica durata 20 anni, quella del bassolinismo", ha detto.
A Cagliari i dati attestano un centrosinistra al 59% con il candidato Massimo Zedda e il centrodestra, con il candidato Massimo Fantola, al 40%. Anche aTrieste Roberto Cosolini, del centrosinistra, vince con il 57%, a fronte del 42% di Roberto Antonione di centrodestra. A Varese, invece, il centrodestra vince con un 53% guadagnato dal sindaco neo eletto Attilio Fontana. Luisa Oprandi del centrosinistra ha conquistato il 46%.

Sanità: sospetto caso legionella a Sulmona

Sanità: sospetto caso legionella a Sulmona
Un caso di sospetta legionellosi è allo studio in queste ore dei medici dell’ospedale di Sulmona a seguito del ricovero di un uomo di 43 anni, originario di Monteciccardo (Ps) ma residente ad Opi e ricoverato per una grave forma di polmonite. Da un primo accertamento alle urine l’uomo sarebbe stato colpito dal batterio della legionella, ma la positività del test è ancora equivoca, tanto che i medici del reparto di rianimazione dove il 43enne è stato ricoverato, hanno deciso di dover ripetere l’esame. Proprio per questo motivo i medici hanno deciso di aspettare i nuovi accertamenti per poter avviare il protocollo previsto in questi casi. “Al momento si tratta solo di una grave forma di polmonite – fanno sapere dal reparto di rianimazione – anche se la terapia che stiamo adottando è in via precauzionale quella riservata ai casi anche di legionellosi”. L’uomo è sottoposto a terapia antibiotica e ventilazione forzata: “L’esame sarà ripetuto domani e se il risultato sarà positivo – concludono i medici – solo allora potremo avviare le procedure di controllo e le denunce del caso”.


Fonte :: improntalaquila.org

Metirapone: un farmaco per eliminare i ricordi dolorosi

Metirapone: un farmaco per eliminare i ricordi dolorosi
(IAMM) Montréal, 30 Mag 2011 - Il disturbo da stresspost-traumatico potrebbe presto diventare solo 'un brutto ricordo'. Tale disturbo costringe chi ne soffre a dover fare i conti con forti sofferenze psicologiche derivanti da eventi traumatici, come ad esempio una guerra o uno stupro, che possono avere un effetto debilitante sulla vita della persona. Una ricerca statunitense di qualche mese fa aveva scoperto che rimuovendo una particolare proteina del cervello, era possibile eliminare i ricordi traumatici. Stando invece ad uno studio canadese, di recente pubblicato sul 'Journal of Clinical Endocrinology and Metabolism', i brutti ricordi possono essere cancellati 
con un farmaco, il metirapone. 

Cura dell'emicrania: in arrivo spray e cerotti

Sanihelp.it - Si rinnova (e compie dieci anni) l'appuntamento biennale con il convegno di Stresa che il Centro Cefalee dell'Istituto Neurologico Carlo Besta di Milano organizza dal 1999. Il tema portante di quest’anno riguarda le nuove frontiere dei meccanismi dell'emicrania, di cui si sta comprendendo finalmente l’origine. 

Le novità presentate sono tante. Arrivano nuove strategie di cura: dalle terapie psico-comportamentali alla neurostimolazione, fino alle cosiddete soluzioni patient-friendly come gli spray nasali o il cerotto antiemicranico, presentato per la prima volta in Europa dal professor Alan Rapoport della UCLA University di Los Angeles.

I ricercatori del Besta hanno ottenuto per la prima volta al mondo la dimostrazione strumentale oggettiva dell’alterazione funzionale di precise aree del sistema cerebrale di controllo del dolorenei pazienti che per anni hanno abusato di farmaci per la loro cefalea cronica: studiandoli con risonanza magnetica funzionale è risultato che si altera l’attività metabolica e quindi nervosa di talamo, insula, striato ventrale e lobulo parietale posteriore. Il mal di testa parte da lì o l’alterazione osservata è il frutto della continua esposizione al dolore cronico?

Non solo questioni di squisita ricerca neurologica, ma anche informazioni pratiche: nell’ambito del Progetto Cefalee Lombardia, i ricercatori del Besta presentano il calcolo effettuato insieme ai colleghi dell’ospedale San Paolo di Milano delle esatte percentuali di errore di diagnosi a seconda del tipo di mal di testa dei pazienti che si presentano nei vari ospedali della regione: solo quelli che con una diagnosi generica di cefalea sono ben il 69%.


Questo blog non rappresenta in alcun modo una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 07 marzo 2001.