9 maggio 2011

Grida “Fatti processare” a Berlusconi, fermato e portato via dalla polizia – Video

Palazzo di giustizia di Milano, oggi. Un contestatore, Pietro Giovannetti, avvocato e presidente del “Movimento per la giustizia” grida “fatti processare” dopo il passaggio dell’auto di Berlusconi.  Durissima la reazione della polizia e della Digos, tra le proteste dei giornalisti, alcuni dei quali cadono mentre il passante veniva portato via. Per vedere il video clicca sulla foto.

IL COMMENTO/ Siamo sotto regime?
Le immagini di oggi, in cui si vede una persona fermata dalla polizia per il solo motivo di aver contestato Berlusconi, ci fanno piombare in uno stato di sgomento. Non è la prima volta che accade, proprio ieri un pensionato è stato trascinato via dal Palasharp per la stessa ragione. Eppure l’articolo 21 della Costituzione Italiana recita: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”. E’ un nostro diritto, insomma, di tutti e nei confronti di chicchessia. E allora perché non è possibile esercitare questo diritto anche nei confronti di Berlusconi? E’ inutile continuare a non vedere, non siamo più liberi, non possiamo dissentire, contestare. Dobbiamo difendere il diritto di continuare ad indignarci e di palesare il nostro dissenso così come riconosciuto dalla Costituzione. E tale diritto non deve e non può essere limitato se le contestazioni, pur forti, non sono violente.
Elisa Paolino
letteraviola.it
Fonte articolo e video YouReporter.it 

I ladri del bancomat sono a tutti gli effetti hacker e commettono frode informatica


Frode informatica per chi clona il bancomat. Questo il principio espresso dalla Cassazione con la sentenza n. 17748/11 (il testo è disponibile sul sito di Guida al diritto). La Corte si è trovata alle prese con una vicenda in cui due soggetti, dopo aver clonato alcuni bancomat, avevano provveduto a effettuare diversi acquisti.

La tesi della difesa
La difesa degli imputati era mirata a dimostrare come il capo d'imputazione fosse errato e che quindi non potesse esserci un'equiparazione tra chi clona e gli hacker, perchè chi fa shopping con denaro altrui si limita a introdursi nel sistema, rimanendo ai margini di esso. Tesi che non ha assolutamente convinto i giudici di Cassazione che hanno fornito una risposta in senso assolutamente contrario. Nella specie, infatti, attraverso l'utilizzo di carte falsificate e grazie all'intercettazione dei codici segreti di accesso (i cosiddetti pin) gli imputati sono penetrati abusivamente all'interno dei vari sistemi bancari, alterando i dati contabili mediante ordini abusi di operazioni bancarie di trasferimento fondi. Oltre a ciò gli imputati si erano resi protagonisti di prelievo di contanti presso i servizi di cassa continua.

La frode informatica
I giudici hanno chiarito che si debba applicare la più severa sanzione prevista per le frodi informatiche. Si tratta, infatti, di una condotta per molti versi simile a quella di chi entrato senza diritto in possesso delle cifre chiave e delle password di altre persone utilizzi contrariamente alle norme tali elementi per accedere ai sistemi informatici bancari per operare sui relativi dati contabili e disporre bonifici, accrediti o altri ordini, procurandosi così un ingiusto profitto.

Alterazione del sistema telematico
La sentenza puntualizza, inoltre, che il concetto di alterazione di un sistema informatico o telematico va interpretato in modo assolutamente generico e quindi: «bisogna intendere ogni intervento modificativo o manipolativo sul funzionamento del sistema che viene distratto dai suoi schemi predefiniti in vista del raggiungimento dell'obiettivo - punito dalla norma - di conseguire per sè o per altri un ingiusto profitto con altrui danno».
Fonte : 
www.ilsole24ore.com

Napolitano: parlare responsabilmente della magistratura


ROMA (Reuters) - Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, celebrando al Quirinale il Giorno della memoria dedicato alle vittime del terrorismo, ha invitato tutti a "parlare responsabilmente" della magistratura, il cui prestigio non può essere scalfito da "qualche dissennato manifesto", come quelli di esponenti del centrodestra milanese che hanno equiparato le toghe alle Br.
Parlando dei magistrati uccisi dai terroristi negli anni di piombo, Napolitano ha detto nel suo discorso: "Ci si soffermi su quei nomi, quei volti, quelle storie, per poter parlare responsabilmente della magistratura e alla magistratura, nella consapevolezza dell'onore che ad esse deve essere reso come premessa di ogni produttivo appello alla collaborazione necessaria per le riforme necessarie".
I profili e le opere dei giudici uccisi "restano più forti di qualsiasi dissennato manifesto che venga affisso sui muri della Milano di Emilio Alessandrini e Guido Galli, e di qualsiasi polemica politica indiscriminata", ha aggiunto Napolitano.
I manifesti con la scritta "fuori le Br dalle procure",erano già stati stigmatizzati dal Quirinale.
Parlando poi delle "mistificazioni" nei confronti della giustizia italiana, che peserebbero ancora nei rapporti tra Italia e Brasile, il presidente ha detto che la vicenda dell'estradizione "del terrorista (Cesare) Battisti" è rimasta "incomprensibilmente sospesa".
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PUNTO 1-Giappone chiuderà centrale nucleare per paura tsunami


(cambia titolo, aggiorna con centrale di Chubo)
TOKYO, 9 maggio (Reuters) - Il terzo operatore nucleare giapponese ha acconsentito oggi a chiudere una delle sue centrali, finché non saranno potenziate le difese contro gli tsunami di potenza pari a quello di marzo che ha innescato la peggiore crisi atomica in 25 anni.
Chubu Electric Power (9502.T: Quotazione) ha detto che di avere accettato la richiesta del primo ministro Naoto Kan di chiudere la centrale di Mamaoka, circa 200 chilometri a sudovest di Tokyo.
La decisione segnale un potenziale mutamento nella politica energetica, dopo che l'impianto di Fukushima Daichi nel nordest del Giappone è stato quasi distrutto da uno dei più gravi terremoti mai registrati in Giappone l'11 marzo scorso.
La società ha detto che rimetterà in attività la centrale dopo che il suo muro anti-tsunami e altre misure di sicurezza saranno approvate dalle autorità.
Ma per questo ci potrebbero volere due anni, il che espone il Paese al rischio di carenza di elettricità, dopo che l'impianto di Fukushima è stato chiuso a causa dello tsunami.
Aumentando la preoccupazione dell'opinione pubblica per un'industria che fornisce circa il 30% dell'elettricità al Giappone, un altro operatore, Japan Atomic Power, ha detto oggi che un gas contenente una minuscola quantità di radiazioni è fuoriuscito ieri dalla sua centrale nucleare di Tsuruga nel Giappone occidentale. Ha aggiunto che non c'è alcuna ripercussione per l'ambiente.
Il reattore n.2 da 1.160 megawatt è stato chiuso sabato per un'ispezione non programmata, dopo che la società ha riscontrato un problema tecnico la scorsa settimana.
Japan Atomic ha detto di avere fermato la perdita e di stare indagando sulle cause.

FROSINONE, MAXI-TRUFFA RC AUTO: 23 ARRESTI E 172 DENUNCE

Una vasta organizzazione composta da periti, meccanici, carrozzieri, medici, avvocati e liquidatori è stta sgominata dai cacabinieri del reparto operativo del comando provinciale di Frosinone e dalla sezione di Pg del tribunale Ciociaro. Ventitrè persone sono state arrestate in tutta la Regione Lazio, 172 deferite in stato di libertà per associazione per delinquere finalizzata alle truffe in danno delle compagnie di assicurazione, a mezzo di plurime falsità ideologiche in atti pubblici, di falsità in certificazioni, di simulazione di incidenti stradali mai avvenuti o di alterazione delle reali dinamiche e dei reali esiti dannosi di incidenti stradali veri e, infine, richiedendo il risarcimento sia per i falsi danni materiali che per i falsi danni fisici subiti dalle persone effettivamente o solo apparentemente coinvolte. Una truffa che avrebbe fruttato loro circa 6 milioni di euro.(omniroma.it)
(09 Maggio 2011 ore 10:30)

Guarisce grazie ad un “fratello su misura”


E’ nato per salvargli la vita e c’è riuscito: oggi Charlie Whitaker è vivo grazie a suo fratello Jamie.
All’epoca dei fatti questa storia suscitò infinite polemiche e ancora oggi c’è chi critica la scelta fatta da questi genitori. Ma il risultato è che oggi quella è una famiglia felice e Charlie, il 12enne inglese che a 4 anni ha ricevuto cellule del cordone ombelicale del fratello Jamie, è guarito e può giocare allegramente con suo fratello.
Tra i due c’è un legame speciale, rivela la madre.
E’ vero che Jamie è nato ‘su misura’ proprio per salvare il primogenito da una rara malattia, l’anemia di Blackfan-Diamond, che impediva a Charlie di produrre sufficienti globuli rossi costringendolo a trasfusioni di sangue ogni due settimane.
Ma mi chiedo: chi non farebbe il possibile e anche l’impossibile per salvare la vita del proprio figlio?
All’epoca i genitori di Charlie erano volati a Chicago, tra fervide polemiche, per aggirare la legge che in Gran Bretagna vietava la pre-selezione dell’embrione in provetta. Il padre Jayson e la madre Michelle si erano affidati proprio alla diagnosi genetica pre-impianto per la selezione dell’embrione.
I medici avevano così potuto prelevare le cellule necessarie dal cordone ombelicale del fratello Jamie e, una volta verificato che non avesse la stessa malattia del fratellino, avevano proceduto con il trapianto.
Charlie ora è stato dichiarato guarito dalla malattia che rischiava di ucciderlo e potrà condurre una vita normale.
“Charlie ora è completamente sano – ha dichiarato ieri la madre ai giornalisti – e sa che è suo fratello ad averlo salvato: ciò è meraviglioso. Quello che Jamie ha fatto a suo fratello è un dono davvero speciale, sono orgogliosa di entrambi e se tornassi indietro rifarei tutto. La gente usa il termine ‘designer baby’ quando parla di Jamie, come se lo avessimo fatto nascere per avere dei ‘pezzi di ricambio’ disponibili. Ciò è assolutamente sbagliato. Mi piace molto definirlo il ‘fratellino salvatore’. Grazie a lui Charlie sta bene”.
Nelle loro condizioni? Penso che avrei fatto la stessa cosa!

Processo Mills, Berlusconi: ''Commissione d'inchiesta per i pm

Il premier presente in aula per fare decadere lo status di contumace. Nel pomeriggio il tribunale celebra i magistrati uccisi dal terrorismo.

Giulia Nitti
Una commissione d'inchiesta sui pm milanesi. E' l'ultima trovata di Silvio Berlusconi, che si è intrattenuto con i giornalisti davanti al palazzo di giustizia di Milano, dove stamattina si è recato per l'udienza del caso Mills. Il presidente del Consiglio ha risposto alle domande dei cronisti durante una pausa del processo, mentre i giudici erano in camera di consiglio per decidere sull'ammissione di un teste, e ha dichiarato che una commissione parlamentare sarà istituita per "verificare se ci sia una associazione con fini a delinquere". Il premier è tornato a definire i pm di Milano un "cancro della democrazia" .  

Alcuni magistrati eroi

Poco prima il premier, riferendosi ai poster apparsi l'altra settimana a Milano, aveva precisato che è "assolutamente indebito il paragone fra magistrati e Br", definendo "eroi" i giudici uccisi dalle Brigate Rosse. "Molti magistrati sono stati vittime innocenti e su questi ci inchiniamo - ha detto, definendoli "figure eroiche, a cui va la nostra massima riconoscenza".

"Mai conosciuto Mills"

"Non ricordo di aver mai conosciuto Mills": questa la tesi del presidente del Consiglio, che è di nuovo in aula a Milano per il processo che lo vede imputato per corruzione in atti giudiziari. La tesi dell’accusa è che il premier abbia versato sul conto dell’avvocato inglese David Mills 600.000 dollari per testimoniare a suo favore (o comunque non a suo sfavore) nei procedimenti per le tangenti alla Guardia di finanza e All Iberian.  Ma il presidente del Consiglio nega tutto e il processo Mills è quasi certamente destinato alla prescrizione (o a un lungo stop, in attesa della decisione della Corte Costituzionale), visto che il Parlamento sta per approvare in via definitiva la norma sul processo breve.

Le celebrazioni per i magistrati vittime di terrorismo

Ad accogliere il premier, questa mattina, oltre al consueto manipolo di fan, tre maxifoto rappresentanti Emilio Alessandrini, Guido Galli e Giorgio Ambrosoli, che sono state appese davanti alla facciata del palazzo. Le gigantografie dei due magistrati e dell'avvocato, uccisi durante gli anni di Piombo, campeggiano davanti al tribunale milanese. Nella stessa aula dove sarà processato il capo del governo, si celebra nel pomeriggio il Giorno della memoria delle vittime del terrorismo, e nel tribunale ci sarà una cerimonia per ricordare i tre. 
 

Caso Lassini, "paragone indebito"

Durante una pausa, Berlusconi si lascia andare per la prima volta anche a un commento sul caso Lassini. Riferendosi ai manifesti con la scritta "Via le Br dalle procure", dice: "Paragone indebito".
 

Fan e manifestanti davanti a un palazzo blindato

Quando Berlusconi è arrivato all'ingresso del tribunale c'erano anche dei manifestanti che mostravano cartelli di sostegno alla magistratura, con riferimento alla giornata di oggi. "Grazie ai magistrati e alla polizia giudiziaria per averci protetto dalle Br e da tanti altri pericoli anche a prezzo della vita", recitava uno di questi. Come da “tradizione”, attendeva il presidente anche la solita folla di sostenitori con striscioni e cartelloni.
 
 

Terzo processo in poche settimane

E’ il terzo processo a cui il premier partecipa in veste di imputato dall’inizio dell’anno, nelle scorse settimane ha presenziato a un’udienza per il caso Mediaset e a due per Mediatrade. Per quanto riguarda invece il processo Mills, è la prima volta che Berlusconi si presenta al cospetto dei giudici milanesi. Se il premier, come annunciato, sarà in aula alle dieci, cadrà lo status di imputato contumace, condicio sine qua non per beneficiare delle attenuanti generiche in caso di condanna.

Oggi la parola alla difesa

Oggi il dibattimento prosegue con il controesame di Gabriella Chersicla, il consulente del pm Fabio De Pasquale, incaricata di analizzare le movimentazioni e i flussi di denaro al centro delle accuse. E’ prevista inoltre la deposizione di un testimone della difesa, l'imprenditore farmaceutico Paolo Marcucci, i legali del premier avevano richiesto la presenza anche di Flavio Briatore,  che non ci sarà per impegni personali. 

Energia: quando le auto faranno il pieno di CO2


Benzina più verde (Foto: Flickr)
Il futuro è verde e lo si capisce dalla percentuale dell’energia totale che è derivata da fonti rinnovabili nel recente passato. Nel 2008 tra biomassa, idroelettrica, vento, sole e oceano, le fonti verdi hanno prodotto quasi il13 per cento dell’energia primaria utilizzata nel mondo. Lo dice l’Ipcc, il gruppo di esperti di clima dell’Onu, in una relazione di quasi mille pagine che viene presentato oggi ad Abu Dhabi, negli Emirati Arabi.
La quota di energie rinnovabili sembra inoltre destinata ad aumentare in maniera consistente: il loro costo in discesa le renderà convenienti e competitive indipendentemente dalle politiche di incentivo messe in campo dai governi per contrastare i cambiamenti climatici. Tutte ottime notizie, che però non rappresentano una facile via di fuga dal problema della CO2 nell’immediato. Da un laboratorio di ricerca biochimica dell’Università del Delaware arriva però una scoperta potenzialmente rivoluzionaria.
Sottrarre CO2 all’atmosfera e trasformarla in carburante pulito. Questo è ciò che si prefigge di fare il chimico Joel Rosenthal, che ha appena ricevuto il premio Ralph E. Powe Junior Faculty Enhancement Award e un finanziamento di 10.000 dollari per proseguire nella sua ricerca di questa moderna pietra filosofale.
Rosenthal e il suo gruppo di ricercatori stanno mettendo a punto degli elettrocatalizzatori con metalli come il nickel e il palladio progettati perliberare elettroni quando entrano in contatto con il biossido di carbonio,trasformando così con un procedimento chimico la temibile CO2 inmonossido di carbonio o metanolo. Il primo è un precursore degliidrocarburi liquidi, oltre ad avere numerosi impieghi nell’industria chimica (plastiche, detergenti, conservanti). Il metanolo, anch’esso largamente usato per la produzione di plastiche, solventi e altri prodotti è impiegato per alimentare auto da corsa negli Stati Uniti.
La trasformazione del biossido di carbonio in monossido di carbonio, spiega Rosenthal, “consentirebbe di mitigare i livello di CO2 in atmosfera, producendo al contempo un substrato energetico che può costituire la base per la produzione di carburanti“. Il procedimento avrebbe perciò ildoppio vantaggio di aiutare a liberare l’aria da uno dei principali responsabili dell’effetto serra, e contribuire alla creazione di un nuovo tipo di carburante.
“Il nostro scopo”, chiarisce Rosenthal, “è di produrre carburanti liquidi in maniera rinnovabile, da fonti eoliche e solari, non utilizzando come base i carburanti fossili”. In sostanza quello che questo gruppo di ricercatori cercherà di fare sarà trovare il modo per immagazzinare in forma di combustibile liquido l’energia prodotta da fonti rinnovabili, per un ciclo pulito dall’inizio alla fine.
“Il problema della CO2 è molto importante”, conclude Rosenthal, ” e la gente deve affrontarlo. La mia speranza è di riuscire a mappare i principi molecolari per una conversione efficiente della CO2 in carburante. Poi si potrà pensare di applicare il processo su una scala commercialmente rilevante”.
Se le stime più prudenti indicano che nel 2050 si consumerà circa ildoppio dell’energia che consumavamo nel 2000, è chiaro che, accanto allo sviluppo delle rinnovabili previsto dall’Ipcc, tutte le idee saranno utili per soddisfare la domanda energetica del pianeta nel modo più verdepossibile.

Caso Mills, Berlusconi oggi in tribunale. Fuori gigantografie di giudici uccisi


ultimo aggiornamento: 09 maggio, ore 09:43
Milano - (Adnkronos/Ign) - E' la prima volta che il premier si presenta nell'aula del caso Mills, cosa che determinerà la fine della contumacia della sua posizione. Davanti al tribunale di Milano cartelli a favore dei pm e gigantografie di Emilio Alessandrini, Guido Galli e dell'avvocato Giorgio Ambrosoli

Giappone:Tsuruga,lieve fuga radioattiva

Registrata ieri, non ha causato danni all'ambiente


(ANSA) - TOKYO, 9 MAG - Una fuga di gas contenente limitate quantita' di materiale radioattivo e' stata registrata ieri nella centrale nucleare di Tsuruga, nel Giappone occidentale, senza tuttavia causare danni per l'ambiente circostante. La fuga, ha spiegato il gestore, non ha comportato conseguenze all'esterno del sito, dove non sono state rilevate variazioni nel livello di radioattivita'. Il reattore n.2 era stato fermato manualmente sabato per controlli. (ANSA).

Bici Day, la festa e le polemiche vietati i volantini di "Roma ciclabile"

Passeggiate a pedali in tutta la città. Ma i ciclisti che distribuivano i fogli di protesta con la scritta "Niente da festeggiare" sono stati bloccati dalle forze dell'ordine. Multate alcune persone contromano, Legambiente: "Ma nessuna sanzione per il suv parcheggiato sulla pista"

di CECILIA GENTILE
«In 10mila ai Fori Imperiali per il Bici-day», fa sapere l´assessore all´Ambiente di Roma Capitale, Marco Visconti, in sella insieme al ministro Stefania Prestigiacomo. Ma la festa ha avuto una coda di polemiche. I ciclisti del coordinamento "Di traffico si muore" che insieme al gruppo dei Ciclomobilisti e al coordinamento "Roma ciclabile" distribuivano volantini dal titolo "Niente da festeggiare", sono stati identificati dalle forze dell´ordine e invitati a desistere.

«Quando abbiamo chiesto il motivo - racconta Giuseppe Fiore del coordinamento "Di traffico si muore" - gli agenti ci hanno risposto che era una manifestazione non autorizzata. E dire che tutta via dei Fori Imperiali era piena di associazioni ciclistiche che distribuivano calendari e depliant. Il nostro volantino faceva il punto su quanto realizzato dalla prima giornata nazionale della bicicletta dello scorso anno a Roma: sostanzialmente nulla».

L´assessore Visconti, però, assicura che «la capitale è pronta a fare un salto di qualità». «La grande partecipazione - dice ancora - evidenzia che c´è una forte attesa da parte dei cittadini verso forme di mobilità sostenibile». Per incrementare e migliorare il bike sharing, che finora è stato un mezzo disastro, Visconti annuncia un nuovo bando di gara, con 70 postazioni di biciclette a fronte delle attuali 29.

Al di là delle dichiarazioni istituzionali, a parlare sono state le migliaia di ciclisti che hanno risposto agli appuntamenti della Uisp, della Fiab e di BiciRoma, che proponevano tranquille passeggiate per famiglie, tutte con l´obiettivo di chiedere maggiore sicurezza per chi usa la bicicletta negli spostamenti urbani e contribuisce a ridurre traffico e inquinamento.

«Il piano quadro della ciclabilità presentato lo scorso anno ancora non è stato portato all´approvazione del consiglio comunale - ricorda Fiore - i percorsi ciclabili non sono aumentati, né le zone a velocità 30». Amedeo Trolese di Legambiente denuncia che i vigili urbani hanno multato alcuni ciclisti che percorrevano contromano 150 metri a via di Ponte Salario uscendo da villa Ada. «Ma pochi metri più in là - aggiunge - nessuno ha multato l´automobilista del fuoristrada parcheggiato sulla ciclabile».

Fonte : roma.repubblica.it

Obama: Bin Laden aveva rete di sostegno in Pakistan


WASHINGTON/ISLAMABAD (Reuters) - Osama bin Laden aveva "un qualche tipo" di struttura di sostegno dentro il Pakistan, ha detto il presidente Usa Barack Obama, ma ha aggiunto che Stati Uniti e Pakistan dovranno indagare per scoprire la natura di questo appoggio.
L''intervista al programma della Cbs "60 Minutes" giunge una settimana dopo che bin Laden è stato ucciso da un commando Usa in una città che ospita una guarnigione militare non lontano da Islamabad, sollevando l'interrogativo se il governo pachistano sapesse dove si trovava il capo di al Qaeda.
"Sappiamo che c'era un qualche tipo di rete di sostegno a bin Laden all'interno del Pakistan. Ma non sappiamo da chi o che cosa questa rete di sostegno fosse composta", ha detto Obama.
"Non sappiamo se ci sia stato qualcuno dentro o fuori il governo e questo dovrà essere oggetto di inchiesta e, cosa più importante, sarà il governo pachistano a dover indagare", ha aggiunto.
Alla domande se non avesse avvertito il governo o l'esercito pachistano dell'imminente raid perché non si fidava di loro, Obama ha risposto: "Non ne ho parlato con molta gente nemmeno qui alla Casa Bianca. Non ne ho parlato con la mia famiglia. Per noi era importante mantenere la sicurezza dell'operazione. Se non rivelo ad alcuni dei miei più stretti collaboratori quello che stiamo facendo, state certi che non lo vado a rivelare a gente che non conosco".
Obama ha detto di avere sofferto molto prima di decidere di andare avanti con la missione per paura della perdita di vite americane e perché si sarebbe svolta in un territorio di cui il Pakistan aveva la sovranità.
"Ma la cosa per cui non ho mai perso il sonno era la possibilità di prendere bin Laden. Giustizia è stata fatta. E penso che chiunque pensi che l'autore di un omicidio di massa sul suolo americano non meritasse quel che ha avuto debba farsi esaminare il cervello".
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Oggi 9 maggio Giornata della memoria delle vittime del terrorismo

Nel ricordo di un'illustre vittima del terrorismo: Aldo Moro

Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano scrive una lettera aperta ai familiari delle vittime del terrorismo.
E per farlo sceglie una data particolare, oggi, il giorno dell'assassinio di Aldo Moro da parte delle Brigate Rosse:
"L'istituzione della giornata della memoria delle vittime del terrorismo colma un vuoto di memoria storica e di attenzione umana e civile che molti di voi avevano dolorosamente avvertito". 
ATnews ricorda il grande statista con le sue stesse parole:
"Quando si dice la verità non bisogna dolersi di averla detta. La verità è sempre illuminante. Ci aiuta ad essere coraggiosi".
 Luciana Monticone

Dl Sviluppo, permesso di costruire con silenzio assenso

Rilascio del titolo abilitativo automatico in assenza di vincoli ambientali, paesaggistici o culturali

06/05/2011 - Permesso di costruire anche con silenzio assenso. Tranne nei casi in cui sussistano vincoli ambientali, paesaggistici o culturali. È una delle novità contenute nel Dl ‘Sviluppo’, approvato ieri in Consiglio dei Ministri.
Il testo, che per diventare definitivo attende ora la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale prevista per giovedì prossimo, modifica il Testo Unico dell'edilizia, definendo la procedura per il rilascio del titolo abilitativo.

Secondo l’ultima bozza diramata, la domanda va presentata allo Sportello Unico con un’attestazione del titolo di legittimazione e gli elaborati progettuali richiesti dal regolamento edilizio. Il progettista deve inoltre asseverare la conformità del progetto agli strumenti urbanistici e ai regolamenti edilizi vigenti, nonché alle norme antisismiche e a quelle in materia di efficienza energetica, sicurezza e requisiti igienico sanitari.

Entro dieci giorni lo Sportello unico comunica al richiedente il nominativo del responsabile del procedimento, che ha a disposizione sessanta giorni per curare l’istruttoria, acquisire i pareri eventualmente necessari e valutare la conformità del progetto, formulando quindi una proposta di provvedimento. Il responsabile può anche chiedere modifiche del progetto originario, lasciando quindici giorni di tempo all’interessato per l’integrazione della documentazione.

Il termine dei sessanta giorni può essere interrotto una volta sola dal responsabile del procedimento per chiedere l’integrazione di documenti che non siano a disposizione dell’amministrazione. I tempi iniziano a decorrere nuovamente dopo la consegna dei documenti integrativi.

Il provvedimento finale deve essere adottato dal dirigente o responsabile dell’ufficio entro trenta giorni dalla proposta. Il rilascio del permesso di costruire viene quindi comunicato sull’albo pretorio.

I termini possono essere raddoppiati per i comuni con più di 100 mila abitanti o per i progetti particolarmente complessi.

Decorso inutilmente il termine per l’adozione del provvedimento conclusivo, il permesso di costruire viene comunque rilasciato in virtù del silenzio-assenso. Il rilascio automatico non vale invece in presenza di vincoli ambientali, paesaggistici o culturali.

Sony, una taglia sui cracker del PSN

Sebbene la decisione non sia ancora stata formalizzata, Sony sarebbe pronta ad ufficializzare una vera e propria taglia sulla testa dei cracker del PlayStation Network. Tale opportunità sarebbe in fase di valutazione con le autorità per soppesare i vantaggi di una simile strategia in questa precisa fase delle indagini. Dietro una eventualità di questo tipo si nascondono infatti due fatti conclamati: primo, Sony intende avere in mano chi ha causato il bailamme delle ultime settimane; secondo, Sony ancora non ha elementi utili per giungere alla definizione delle responsabilità dell’attacco.

Sony aveva inizialmente escluso gli Anonymous tra i possibili responsabili dell’attacco, salvo poi tornare sui propri passi a causa di un file trovato sul server violato e che sembra essere una chiara firma sulle responsabilità del gruppo di protesta. Mentre gli Anonymous negano, però, Sony non sembra saper offrire informazioni ulteriori e cerca pertanto proprio tra le maglie degli Anonymous un qualche strappo che porti ad informazioni fondamentali per risalire tanto agli autori dell’attacco, quanto alle menti in grado di portare avanti nuove eventuali minacce.
Il weekend è passato senza ulteriori problemi: Sony ha dovuto rinviare il ripristino dei server del PlayStation Network, ma al tempo stesso non ha subito alcun attacco ulteriore come teorizzato nei giorni passati. Mentre i tecnici sono al lavoro per garantire piena sicurezza sui sistemi, però, Sony lavora anche per giungere all’origine del problema: i cracker che hanno messo a ferro e fuoco i dati personali di 100 milioni di utenti.
Sony, nel frattempo, nega anche le accuse piovute sul gruppo da un esperto di sicurezza che aveva indicato proprio nelle mancanze del gruppo le principali responsabilità per l’accaduto. Il gruppo giapponese risponde punto per punto alladisamina del prof. Spafford: non sono state utilizzate tecnologie obsolete, un firewall era in uso ed i sistemi erano stati recentemente aggiornati.
La piaga rimane aperta. I colpevoli rimangono ignoti. I server rimangono spenti. E le polemiche si moltiplicano.
Questo blog non rappresenta in alcun modo una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 07 marzo 2001.