11 maggio 2011

Sisma in Spagna, almeno 7 morti

Due le scosse a Sud, nella regione della Murcia. Un campanile crolla in diretta tv

ROMA - Almeno sette persone hanno perso la vita nel terremoto che ha scosso nel pomeriggio la Murcia, nella Spagna meridionale. Lo rende noto il quotidiano El Pais nella sua edizione online.
Le vittime sono state registrate a Lorca, una delle localita' colpite. Il sindaco della cittadina, citato da El Mundo, non esclude che i morti siano cinque. La prima scossa era di magnitudo 4.1, la replica di 5.2. A Lorca due edifici hanno subito ingenti danni e un campanile e' semi-crollato, secondo fonti locali citate dal El Mundo.
I morti sono, riferisce l'agenzia Efe, abitanti del quartiere di Las Vinas, il piu' colpito della cittadina. La seconda scossa, la piu' violenta, e' stata sentita anche a Cartagena e in diverse localita' della vicina Andalusia, come Granada, Malaga, Siviglia. Il premier spagnolo Jose' Luis Zapatero ha ordinato l'immediato intervento in aiuto della popolazione di Lorca della Unita' Militare di Emergenza (Ume). Nella cittadina la gente si trova tuttora per le strade. La tv pubblica Tve riferisce che fra gli abitanti si e' diffuso il timore di una nuova imminente scossa.
SI TEME SIA SCOSSA 'PREMONITRICE' - La scossa di 5,1 gradi che ha colpito verso le 19:00 la Murcia potrebbe essere 'premonitrice', hanno indicato fonti dell'Istituto Geografico Nazionale (Ign) spagnolo all'agenzia Efe. Fra gli abitanti della cittadina di Lorca, la più colpita dal terremoto, dove per ora sono confermati quattro morti, e dove diversi edifici sono stati seriamente danneggiati, c'é il timore che nuove scosse possano verificarsi nella notte. Molta gente è rimasta all'esterno, concentrandosi in particolare nei cortili delle scuole o nelle piazze, e si prepara a passare la notte fuori casa. Le fonti dell'Ign hanno però precisato a Efe che "in sismologia non si può mai sapere". Il sito dell'Ign, assalito dagli internauti in cerca di informazioni, è collassato. Le fonti della Rete Sismica dell'Istituto hanno anche indicato che il terremoto registrato in Murcia è il più forte registrato nella Spagna del sud-est da "almeno 500 anni".
INGV, MAGNITUDO 5.3 E IN SUPERFICIE - E' stato di magnitudo 5,3 ed e' stato abbastanza vicino alla superficie, il terremoto che oggi ha colpito la Spagna. Per le caratteristiche geologiche che l'hanno originato, spiegano all' istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, non ha nessun legame con il territorio italiano ne' con la previsione del terremoto a Roma attribuita all'autodidatta di Faenza Raffaele Bendandi. ''Il terremoto in Spagna non e' stato di per se' molto forte, ma e' stato superficiale. E' avvenuto alla profondita' di 14 chilometri'', spiega dalla sala sismica dell' Ingv il sismologo Alberto Michelini. Il terremoto, ha aggiunto, ''e' avvenuto vicino alla linea di costa spagnola, a Ovest di Cartagena''. Una zona, aggiunge l'esperto, ''che non ha registrato forti terremoti in passato, al massimo ci sono stati sismi di magnitudo 5''. La zona, prosegue, ''si trova al margine di convergenza tra la zolla eurasiatica e la zolla africana, che spinge contro la prima''. Quanto alla relazione con il ''previsto'' terremoto a Roma, Michelini osserva: ''non c'e' nessuna correlazione fra la previsione del terremoto nel Lazio e quello avvenuto in Spagna''.

Fmi: crescita Italia rimane modesta, servono tagli spesa


Roma - L'Italia ha bisogno di adottare un programma di riforme strutturali ad ampio raggio, se vuole sfruttare il proprio potenziale di crescita. E' quanto afferma il Fondo Monetario Internazionale. "La crescita è sostenuta principalmente dalle esportazioni, ma rimane modesta; solo un programma di riforme che sia forte e completo potrà liberare il potenziale della crescita italiana".

L'istituto di Washington si dice poi d'accordo sull'obiettivo dell'Italia di far quadrare i conti entro il 2014, e aggiunge che gli aggiustamenti dovrebbero essere effettuati attraverso un processo di razionalizzazione della spesa. Secondo l'organizzazione, insomma, l'Italia deve sanare i propri debiti pubblici attraverso tagli alla spesa. 

Per quanto riguarda il settore bancario italiano, infine, il Fondo Monetario Internazionale afferma che le banche hanno affrontato la crisi meglio di altri istituti di credito e che le recenti ricapitalizzazioni annunciate rafforzeranno ulteriormente i loro bilanci.


Fonte :: wallstreetitalia.com

Sciopero generale paralizzata Grecia

Nel giorno dell'avvio ad Atene dei colloqui per decidere la concessione della quinta tranche dell'aiuto alla Grecia


ATENE - I due maggiori sindacati della Grecia - l'Adedy, che raggruppa i lavoratori del settore pubblico, e la Gsee, quello degli impiegati del settore privato - hanno esortato i loro aderenti ad una adesione massiccia allo sciopero e alle manifestazioni di oggi, "per fermare gli attacchi contro i diritti dei lavoratori".
Una prima manifestazione, quella del Pame, il sindacato vicino al Partito Comunista, è cominciata alle 10.00 locali (le 09:00 in Italia) nella centralissima piazza di Omonoia, mentre alle 11.00 è iniziata la manifestazione comune dell'Adedy e della Gsee in un'altra piazza della capitale. Alla fine dei comizi, entrambe le manifestazioni si concluderanno con una marcia di protesta fino al Parlamento in piazza Sintagma. Allo sciopero di oggi, al quale partecipano tutti i lavoratori del settore pubblico, delle Autonomie Locali, delle banche, gli insegnanti di tutti i gradi, i medici ospedalieri e gli impiegati di tutte le società pubbliche, i lavoratori marittimi e (per quattro ore) i controllori di volo, aderiscono anche i giornalisti che chiedono "la firma del contratto di lavoro collettivo, la garanzia dei diritti e di mettere fine ai licenziamenti" nel settore dell'informazione.
Lo sciopero di oggi, il decimo dal giorno della firma del Memorandum nel marzo dell'anno scorso, coincide proprio con l'avvio ad Atene dei colloqui dei rappresentanti della troika - Fondo Monetario Internazionale, Unione Europea e Banca Centrale Europea - con funzionari del governo per decidere la concessione o meno della quinta tranche dell'aiuto da 110 miliardi di euro concesso alla Grecia un anno fa.

NOI, QUI IN RETE, FACCIAMO COSI' - 2011 D.C.




Invece di dare la propria solidarietà alla persona aggredita e identificare l'energumeno (e cacciarlo dal PDL se ne fa parte) si minaccia il blogger che ha riportato la notizia. Lo Scudo della Rete è attivo da qualche settimana e i suoi avvocati sono a disposizione sia della signora che di Byoblu. 193 studi legali hanno aderito all'iniziativa in tutta Italia e sono stati raccolti circa 30.000 euro. Gli avvocati che vogliono aderire possono farlo contattando il blog).
"Dal sito di Byoblu.Il Comitato Elettorale di Matteo Forte (PDL, candidato comunali Milano) risponde al video dell'aggressione al Movimento Cinque Stelle con una diffida a rimuovere tutti i contenuti da YouTube e dal blog. Da Matteo, un giovane di 26 anni, mi sarei atteso una eventuale lettera aperta, scritta con la serenità di chi non ha nulla da temere da un confronto pacato, non essendo peraltro accusato direttamente di nessun fatto specifico. Invece arriva una diffida e una richiesta di rimozione di contenuti. Un atto vecchio, un'esibizione muscolare debole, spuntata e inutile, peraltro priva di sostanza nella pretesa di tutelarsi da una diffamazione inesistente nello specifico, che ottiene l'effetto contrario a quello che probabilmente si prefiggeva e che dimostra una sola cosa: il nuovo che avanza, in politica, è in realtà solo il vecchio che non retrocede. Stiamo crescendo una nuova generazione di politici che della rete non ha compreso nulla, né lo spirito né le potenzialità, e che crede ancora che un buon governo ed il futuro si costruiscano a colpi di carte bollate. Questo è il lato davvero deludente a consuntivo di questa piccola, squalificante vicenda.
Per questo motivo, parafrasando la famosa e controversa lettera di Pericle agli ateniesi, scritta nel 461 a.C., duemilacinquecento anni dopo dico forte e chiaro a Matteo, così come a tutti i cosiddetti "giovani" ancorati ad un'idea di informazione come luogo di conquista, di censura, dove fare rogo di libri, di articoli e di video per evitare il confronto e liberarsi dal fastidio del dialogo, che:
NOI QUI IN RETE FACCIAMO COSI' [2011 D.C.]:
Le informazioni non si rimuovono mai: si integrano.

Nel testo sotto la lettera ricevuta dal Comitato Elettorale di Matteo Forte.
"CHIARIMENTI dal Comitato Elettorale di Matteo Forte
In riferimento ai fatti riportati da un video pubblicato sui siti www.beppegrillo.it, www.byoblu.it, e altri, si precisa che:
1. Quanto riportato dalla signora Paola Bernetti, candidata al Consiglio Comunale di Milano per la lista Movimento 5 Stelle Beppegrillo.it, contrasta con le numerose testimonianze dei presenti, in particolare: alcuni sostenitori di Matteo Forte, verso le ore 12.30 di sabato 7 maggio 2011, dopo aver consegnato un volantino a una signora presente nel mercato di via Papiniano, si sentivano rivolgere dalla signora Bernetti espressioni come: "Ecco voi prendete i voti solo dalle vecchie con l'alzheimer". Un ragazzo presente nel mercato, sentiti gli insulti rivolti all'anziana signora, avvicinatosi alla Bernetti, le rivolgeva parole simili: "Come si permette lei? Se fosse sua nonna? A Bergamo faremmo così...". A questo punto il ragazzo appoggiava le mani al collo della signora.
2. Nessuno dei sostenitori di Matteo Forte ha, pertanto, mai aggredito verbalmente, né fisicamente, la signora Bernetti, autrice del video in oggetto.
3. Consideriamo estraneo a noi qualsiasi atteggiamento violento e lesivo della libertà altrui e respingiamo ogni modalità di campagna elettorale che non sia quella di un confronto franco e sereno sui programmi e sui candidati.
4. Il ragazzo protagonista del diverbio con la signora Paola Bernetti non è in alcun modo collegato a Matteo Forte ed alla sua campagna elettorale: affermare il contrario è falso e tendenzioso, oltre che diffamatorio nei confronti del candidato Matteo Forte e dei suoi sostenitori;
5. La Polizia Locale di Milano, intervenuta tempestivamente, accertati i fatti e ascoltati alcuni testimoni presenti, tra cui il titolare di una bancarella vicina, non ha ritenuto che vi fossero elementi per procedere ad azioni legali di alcun tipo.
Chiediamo la rimozione immediata di ogni strumento testuale e/o visivo che sia lesivo della verità dei fatti e della nostra libertà. Per questo ci riserviamo di tutelare la nostra onorabilità e la verità dei fatti attraverso azioni di natura legale in tutte le sedi che riterremo opportune.
Certi di una pronta risposta, porgiamo cordiali saluti"
Fonti : 

Francia nega ospitalità a Michelle Martin, ex moglie mostro Marcinelle

Parigi, 11 Mag. 2011 - Anche se non ha ancora avuto una richiesta ufficiale, la Francia intende negare ospitalità a Michelle Martin, ex moglie del "mostro di Marcinelle", il pedofilo belga Marc Dutroux. Ieri la donna ha ottenuto la libertà condizionata chiedendo di entrare in un convento francese. 
Il ministro della Giustizia Michel Mercier, secondo quanto riporta l'Ansa, ha fatto sapere di essere contrario alla richiesta. Michelle Martin è l'ex moglie e complice del "mostro di Marcinelle", Marc Dutroux, il pedofilo belga che tra il 1995 e il 1996, con la complicità della sua consorte, sequestrò sei giovani ragazze, violentandole e uccidendone quattro. La donna ha divorziato da suo marito nel 2003. Nel 2004 fu condannata a 30 anni di carcere e ora sta per tornare in libertà per aver scontato metà della pena. Il procuratore generale di Mons, la città dove si è celebrato il processo, ha deciso che non presenterà nessun ricorso in Cassazione. Non sarebbero stati infatti riscontrati vizi formali nella procedura.


Fonte :: www.italia-news.it

Giorgio Napolitano: mi auguro un'Italia più serena

Roma, 11 Mag 2011 - Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha risposto alla domanda di uno studente che gli chiedeva come immaginasse l'Italia fra 50 anni. "Un'Italia più serena, meno lacerata, dove la lotta politica non sia una guerra continua e che ci sia rispetto tra le parti che competono per la conquista della maggioranza", questo l'auspicio del Capo dello Stato in occasione delle celebrazioni per la scuola per i 150 anni dell'Unità d'Italia. Il duro affondo lanciato dal premier Silvio Berlusconi, che desidera il passaggio di alcune competenze dal Quirinale alla Presidenza del Consiglio, si è fatto dunque sentire nelle parole di monito di Napolitano. 
Il ritorno ad una moralità, è quanto più desidera il Capo dello Stato, che afferma "l'Italia sia rispettata sul piano morale". Ha poi sottolineato l'importanza che l'Italia "sia  rispettata in tutta la Comunità internazionale per il contributo che dà e anche per l'immagine che può dare di sè sul piano culturale, civile e morale".


Fonte :: www.italia-news.it

Comunali, Pisapia querela Moratti per diffamazione aggravata


Il Video

MILANO (Reuters) - Il candidato sindaco del Pd a Milano Giuliano Pisapia ha annunciato che querelerà il primo cittadino in carica Letizia Moratti per diffamazione aggravata, dopo il faccia-a- faccia avvenuto oggi su Sky Tg24, in cui la candidata del Pdl lo ha accusato di essere stato condannato per furto.

"La Moratti mente. Milano non merita un sindaco bugiardo", si legge sul sito di "Pisapiaxmilano", che annuncia la querela. "E' evidente che Letizia Moratti è disperata. Fidandosi di qualche manina sporca che fabbrica dossier ad arte è incappata in un clamoroso errore"

"Ha diffamato Giuliano Pisapia alla fine della registrazione del confronto su Sky Tg24, pensando di approfittare come in un agguato del diritto di parlare per ultima", prosegue il comunicato.

Nel faccia a faccia, che andrà in onda alle 16, la Moratti negli ultimi minuti di confronto ha accusato Pisapia di essere responsabile del furto di un'auto, citando una sentenza della Corte d'Assise, che dichiarava il reato estinto per amnistia.

La nota spiega però che nonostante l'amnistia, Pisapia presentò appello e nel 1985 si arrivò ad una sentenza di assoluzione per non aver commesso il fatto, passata poi in giudicato e diventata quindi definitiva.

Fonti :
Video :: blogvoglioscendere

Facebook, Symantec conferma l'avvenuta fuga di dati


Symantec sostiene che effettivamente Facebook potrebbe aver rivelato accidentalmente negli ultimi anni alcune informazioni personali degli utenti a inserzionisti.


Del bug di Facebook riguardante la protezione dei dati personali ne abbiamo già parlato stamattina rifacendoci a notizie rimbalzate da blog statunitensi. Ora però a confermare l'hack è intervenuta anche Symantec, società specializzata nella sicurezza informatica, nota per l'antivirus Norton. 
"Stimiamo che ad aprile 2011, quasi 100mila applicazioni consentivano questa perdita (di dati)", troviamo scritto in un post sul blog della società. "Negli anni, centinaia di migliaia di applicazioni potrebbero aver inavvertitamente rilasciato milioni di accessi a soggetti terzi, rappresentando così una minaccia alla sicurezza", secondo Symantec. Tuttavia i soggetti terzi potevano non essere conoscenza della possibilità di accedere alle informazioni, dice ancora la società.
Il portavoce di Facebook Malorie Lucich in un comunicato ha dichiarato: "Sfortunatamente, il loro rapporto presenta qualche dato inaccurato. Specificamente, abbiamo condotto un'indagine minuziosa che non ha fornito prove del fatto che questa vicenda abbia portato a condividere informazioni private sugli utenti con soggetti terzi non autorizzati".
Ora il bug è stato corretto, ma nessuno assicura che le informazioni degli utenti di Facebook non siano già state compromesse. Come si dice: ormai il danno è fatto.

"Il crac del debito greco è insostenibile per tutti"


Lorenzo Bini-Smaghi:
«Berlino avrebbe da perderci almeno quanto Atene. 

La ristrutturazione ordinata è una favola. Non
pagherebbero più le pensioni»


La Banca centrale europea fa muro contro una ristrutturazione del debito greco. Eppure nei governi dell’area euro qualcuno comincia a pensarci; e i mercati restano convinti che prima o poi ci si arriverà. Sulla base dell’esperienza del Fondo monetario, alcuni ritengono che si possa fare senza traumi. Lorenzo Bini-Smaghi, l’italiano che siede nel board Bce, non è d’accordo. 

«Quello che molti analisti si dimenticano di esaminare - dice -, e che rappresenta la vera differenza rispetto all’esperienza passata, è l’impatto di un default o di una ristrutturazione sul Paese stesso. Da un lato il sistema bancario sarebbe in ginocchio, per le perdite registrate sui titoli di Stato detenuti nel portafoglio e perché perderebbe la possibilità di rifinanziarsi presso la Bce, non avendo più titoli di buona qualità da usare come collaterale. Infine, dato che non c’è la possibilità, come nel caso dell’Argentina, di finanziare lo Stato con moneta, il governo non avrebbe fondi sufficienti per pagare pensioni, salari, spesa corrente. Un vero e proprio tracollo economico».

Allora da chi è nata l’idea?
«La Grecia ha perso tempo a considerare questa possibilità per qualche mese, consigliata male da alcune banche d’affari e da studi di avvocati in cerca di provvigioni, che si erano però dimenticati di evidenziare gli effetti negativi che ho descritto prima. Si è fatta convincere che è possibile fare una “ristrutturazione ordinata”, prima di accorgersi che è una vera e propria favola. Il processo di riforme interne ha rallentato, in particolare per quel che riguarda l’amministrazione fiscale. Ci si trova cosi dopo un anno a dover rimettere mano al programma, per avere maggiori garanzie».

Peggio ancora sarebbe un’uscita dall’euro, con la quale di sicuro la Grecia non ripagherebbe più nulla...
«Ho omesso naturalmente il contagio che un disastro greco produrrebbe per il resto dell’area, in particolare per quei Paesi che hanno appena avviato i loro programmi di risanamento».

L’Irlanda per una ristrutturazione del debito potrebbe vantare ragioni più presentabili rispetto alla Grecia. Comunque la crisi dei Paesi deboli dell’euro si è aggravata e pare difficile uscirne.
«Se si guarda con attenzione a ciò che non ha funzionato nel corso degli ultimi dodici mesi, individuerei soprattutto due aspetti. Il primo è che i Paesi che devono risanare i loro conti pubblici aspettano troppo, fino al punto in cui vengono messi nell’angolino dai mercati e perdono la capacità di rifinanziarsi. Questo è stato il caso della Grecia nella primavera dello scorso anno, poi dell’Irlanda nell’autunno e infine del Portogallo in questi giorni. Fortunatamente la Spagna ha agito d’anticipo, anche con riforme strutturali, il che ha consentito di distinguersi chiaramente dagli altri tre Paesi. Ma il rischio di contagio c’è sempre, come si è visto negli ultimi giorni».

Poi ci sono stati gli errori degli altri Paesi...
«Il secondo problema ha riguardato la discussione sulla ristrutturazione dei debiti sovrani e il coinvolgimento del settore privato nel finanziamento dei programmi di risanamento, che ha inquinato i mercati. Basta guardare ai differenziali d’interesse dei titoli di Stato più rischiosi per accorgersi che cominciano ad impennarsi a metà ottobre dello scorso anno, dopo l’accordo Merkel-Sarkozy a Deauville e poi nel Consiglio europeo per legare l’assistenza finanziaria ai Paesi in difficoltà a una forma di ristrutturazione del debito. Un tale meccanismo non esiste da nessun altra parte del mondo e mette l’area dell’euro in condizioni di fragilità rispetto ad attacchi speculativi. Negli ultimi giorni si è visto appunto che appena si parla di ristrutturazione del debito di alcuni Paesi i mercati impazziscono».

Entrare nell’euro è ancora vantaggioso? Forse un Paese debole se rimane fuori può avere credito a tassi più bassi.
«La settimana scorsa qualcuno ha fatto girare la voce che la Grecia sarebbe uscita dall’euro e immediatamente c’è stata una uscita di capitali dall’Europa e l’euro è scivolato. Ciò dimostra che a rimetterci dall’uscita dall’euro sarebbe quel Paese stesso, ma anche gli altri. A guadagnarci sono di sicuro quelli che mettono in giro queste voci, creando fibrillazione nei mercati finanziari. La nuova Autorità europea per il mercato, appena creata, dovrebbe indagare per verificare se non ci sono gli estremi di tentativi di manipolazione del mercato».

Sono piene di ostacoli sia la strada del rigore sia quella della solidarietà. Alla Bce temete che le nuove regole del Patto Euro-Plus non siano severe a sufficienza. Dall’altro lato ogni passo in avanti anche piccolo verso una più stretta cooperazione europea viene bocciato in Germania perché “dà incentivi sbagliati”.
«La Germania, e alcuni altri Paesi, non sono disposti a sborsare più fondi per aiutare la Grecia o altri Paesi in difficoltà, a meno che non ci siano maggiori rassicurazioni sul fatto che i programmi di risanamento siano rigorosamente rispettati o addirittura rafforzati; in particolare con privatizzazioni che consentono di ridurre il debito complessivo. Qui hanno senz’altro ragione. Non riesco invece a capire l’idea di condizionare maggiori aiuti a una qualche forma di ristrutturazione del debito del Paese che riceve gli aiuti, come sembra talvolta emergere da alcune fonti tedesche. È una posizione che si basa in teoria su principi giusti - ossia che i creditori che hanno fatto investimenti imprudenti devono subirne le conseguenze - ma applicata in questo modo incoraggia un comportamento perverso, consente cioè di non pagare parte dei propri debiti in cambio di maggiori debiti. È l’opposto di quello che richiede il buon funzionamento dell’economia di mercato, ovvero che i debiti vanno pagati altrimenti non si ricevono ulteriori prestiti».

Eppure in Germania sono molti a spingere verso una ristrutturazione del debito greco.
«È una posizione autolesionista perché i principali creditori risiedono proprio in Germania».
STEFANO LEPRI 

Inutili e dannose, sotto inchiesta le caraffe filtranti


Le analisi della procura di Torino dopo l'esposto di Mineracqua. 

I produttori: "prodotti sicuri".


Inutili, quando non sono dannose, quindi controproducenti. Anziché migliorare la qualità dell’acqua, le caraffe filtranti utilizzate per “depurare” l’acqua di rubinetto la peggiorano, fino a renderla “fuorilegge”. Lo hanno stabilito le analisi di laboratorio condotte dall’Università di Torino, dietro richiesta del pm Raffaele Guariniello. 


L’esposto di Mineracqua

Alcuni mesi fa la procura torinese aveva aperto un’inchiesta dietro l’esposto di Mineracqua, la federazione che raggruppa le imprese di acqua minerale, con l’ipotesi di frode in commercio e di commercio di sostanze alimentari nocive per la salute pubblica. Nel mirino dei produttori di minerale tre prodotti in particolare, le caraffe con filtro a carboni attivi Brita, Auchan e Viviverde, il cui utilizzo, secondo quanto dichiarato nell’esposto, renderebbe l’acqua "non più potabile", "depauperata di elementi nutritivi", e anzi rovinata da "corpi estranei".

La parola al ministero della Salute

Dopo avere effettuato i test di laboratorio, che hanno dato esito positivo, Guariniello ha oggi trasmesso i risultati al Ministero della salute e all'Istituto superiore di sanità, che dovranno decidere se prendere o meno provvedimenti per la tutela della salute pubblica.

Poco calcio, troppo sodio e ammonio

I dubbi che pesano sulle caraffe sono pesanti. Le analisi mostrano che dopo essere passata attraverso i filtri le acque perdono calcio e magnesio, fino ad azzerarsi dopo un lungo utilizzo del filtro. Il ph si abbassa scendendo sotto la soglia limite, in compenso l'acqua si arricchisce di sodio e potassio che arrivano a superare i livelli consentiti dalla legge, e compaiono ammonio e argento. Insomma, l’acqua non è più a norma di legge. E diventa nociva nel caso in cui a berla sono persone con patologie come ipertensione, diabete o cardiopatie.

La risposta di Brita

Dalla sua la Brita, leader del settore, risponde seccamente che esistono le certificazioni di due ministeri della salute che accertano la sicurezza del prodotto, il tedesco e l’austriaco. L’azienda chiarisce anche che nel foglietto illustrativo dei suoi prodotti si chiarisce di consultare il medico se si soffre di particolari patologie.

I vecchi test di Altroconsumo

Ma le accuse rivolte alle caraffe non sono nuove. Un’indagine condotta dal 2007 da Altroconsumo aveva già messo in luce queste problematiche. “L'utilizzo della brocca per filtrare l'acqua del rubinetto è praticamente inutile non solo quando le sostanze indesiderate sono del tutto assenti nell'acqua di partenza, ma anche quando sono presenti in tracce”, sentenziava l’associazione di consumatori dopo le sue analisi.  Il report parlava anche di ammonio: “Alcune cartucce rilasciano ammonio in quantità superiore al limite di legge fissato per le acque destinate al consumo umano. Le brocche tengono a bada i solventi, ma il ristagno dell'acqua nella caraffa causa un generale peggioramento della qualità microbiologica (la carica batterica) e chimica (l'aumento di nitriti) dell'acqua”.

Giulia Nitti    www.ilsalvagente.it

Slovacchia,arrestato aspirante cannibale

- BRATISLAVA, 11 MAG - La polizia slovacca ha arrestato ieri vicino a Kosice, nell'est del Paese, un sospetto cannibale recatosi all'appuntamento con la potenziale vittima, un cittadino svizzero, che all'ultimo minuto ci ha ripensato e ha allertato la polizia. Il cannibale si era messo d'accordo su internet con lo svizzero per ucciderlo e mangiarlo. Al posto della vittima, all'appuntamento è andato un agente, che ha avuto uno scontro a fuoco col maniaco, che e' stato colpito ed e' in gravi condizioni.


Fonte :: ansa.it

Moratti: Pisapia condannato per furto E il faccia a faccia finisce in scontro


Il primo cittadino accusa il rivale: «Il veicolo rubato serviva per un sequestro». Pronta la replica:
«E' una calunnia vergognosa».
Alla fine nessuna stretta di mano


MILANO
L’unico confronto televisivo tra Letizia Moratti e Giuliano Pisapia, i due principali candidati sindaco di Milano, si è concluso con uno scambio di accuse al vetriolo: l’attuale sindaco ha ricordato a Pisapia di essere stato condannato per furto di un’auto, e lui ha replicato parlando di accuse vergognose. «La Corte d’Assise - ha detto Letizia Moratti - ha giudicato Pisapia responsabile del furto di un veicolo che sarebbe stato usato per sequestro e pestaggio. Poi il reato è stato amnistiato». Pisapia ha reagito con grande fastidio a quest’accusa, alzandosi in piedi e tuonando: «Queste sono cose che non accetto - ha detto - è una calunnia di cui risponderà, è una cosa vergognosa».

Letizia Moratti ha ricordato a Pisapia di essere stato condannato per furto d’auto per sottolineare, in opposizione al proprio sfidante, il suo profilo moderato. «Porterò avanti nei prossimi cinque anni - era stata la promessa del sindaco per la chiusura del duello televisivo - una politica moderata, la mia esperienza di manager, la mia famiglia confermano ampiamente che sono una persona moderata, a differenza di Pisapia che dalla Corte di Assise è stato giudicato responsabile di un furto di veicolo che sarebbe servito per un sequestro e un pestaggio».

Al termine del faccia a faccia i due candidati hanno lasciato lo studio senza strimgersi la mano. Pisapia ha escluso per il momento di querelare la Moratti per diffamazione. «Adesso mi interessa parlare di Milano - ha detto Pisapia -, di dire la verità sulle fandonie dette anche oggi sul mio conto. Continuerò la campagna elettorale con molta serenità e determinazione - ha quindi aggiunto sfoggiando il sorriso -. Sulle azioni giudiziarie ci penseremo dopo questa lunga e bellissima campagna elettorale, bellissima perchè si può parlare dello sviluppo e del futuro di Milano». Pisapia ha assicurato che metterà fin d’ora a disposizione di tutti la sentenza che lo ha assolto dalle accuse che Moratti gli ha ricordato.

Al Qaeda in Yemen: lotta non è finita, "peggio deve venire"


DUBAI (Reuters) - Il capo di al Qaeda in Yemen ha annunciato che la lotta continua anche dopo l'uccisione di Osama bin Laden, e ha minacciato che "quel che verrà sarà più grande e peggiore", in un comunicato diffuso oggi su Internet.
"Dovete combattere una generazione dopo l'altra, fino a che la vostra vita sarà rovinata, i vostri giorni disturbati e avrete perso la faccia. La lotta tra noi e voi non era condotta solo da Osama", ha detto nel comunicato Nasser al- Wuhayshi, rivolgendosi ai nemici di al Qaeda.
"Quel che verrà sarà più grande e peggiore, e quello che dovrete affrontare sarà più intenso e dannoso", ha detto il leader di al Qaeda nella penisola arabica (Aqap), in un elogio di Osama bin Laden diffuso sul sito web militante islamico As-Ansar.
Aqap è considerata una delle più aggressive branche regionali di al Qaeda. Ha organizzato numerosi attacchi su obiettivi Usa e sauditi, usano nuove tattiche.
Le forze Usa hanno ucciso bin Laden in un raid contro il suo nascondiglio in Pakistan la scorsa settimana, dopo una caccia durata quasi 10 anni a quello che era il principale organizzatore degli attentati dell'11 settembre 2001.
Nasser al-Wuhayshi, un altro importante bersaglio delle forze americane, era un assistente personale di bin Laden in Afghanistan negli anni 90, e ha conosciuto da vicino l'ideologia del leader e anche le sue tattiche operative.
Wuhayshi ha scritto: "Gli americani hanno ucciso lo sceicco, ma hanno anche ucciso la fede dello sceicco, la sua metodologia e il suo richiamo, e la morale di combattimento dell'Umma che lo sceicco ha riportato in vita?".
Per gli analisti, Aqap potrebbe finire sotto i riflettori dopo che le forze Usa hanno ucciso bin Laden, forse organizzando attacchi di rappresaglia.
Aqap ha rivendicato la responsabilità di un fallito tentativo, nel 2009, di far esplodere un aereo diretto a Detroit, ed è stata anche accusata per le bombe ritrovate nel 2010 in un cargo diretto negli Usa.
"Dite agli americani che il tizzone ardente della jihad sta diventando sempre più incandescente e grande di quanto non fosse durante la vita dello sceicco", ha detto Wuhayshi.
Lo Yemen, paese povero del Medio Oriente, è stato scosso negli ultimi tre mesi dalle proteste contro il presidente Ali Abdullah Saleh, al potere da 32 anni.
Washington e gli stati del Golfo, tra cui l'Arabia Saudita, gigante petrolifero e bersaglio di Aqap, intendono negoziare un accordo per il trasferimento dei poteri per impedire che il Paese collassi, scenario che darebbe ai quaedisti più margine di manovra.
Sabato scorso, intanto, una fonte tribale yemenita ha detto che Anwar al-Awlaki, importante attivista di al Qaeda nato negli Usa e noto per aver incoraggiato gli attacchi contro gli Stati Uniti, non è stato colpito da un drone Usa che ha ucciso invece, la settimana scorsa, due leader di media importanza dei militanti quaedisti in Yemen.
-- Sul sito www.reuters.it le altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia

Gli insorti: "Gheddafi è scappato"

Attraverso la loro pagina Facebook, i ribelli hanno reso nota la fuga del leader libico in un luogo sconosciuto. Secondo Debka, invece, il rais sarebbe fuggito il 1 maggio. Onu: "Cessate il fuoco" 
Secondo quanto affermato dai ribelli libici sulla loro pagina di Facebook "Intifada del 17 febbraio", Gheddafi sarebbe fuggito in un luogo sconosciuto. Nessuna conferma, per ora, dai fedeli del leader, che fino a ieri si pensava potesse essere rimasto ucciso dagli otto raid della Nato che hanno colpito il bunker in sui risiedeva. Secondo quanto riferito dal sito israeliano Debka, invece, sembra che Gheddafi sia fuggito da Tripoli il 1 maggio scorso, dopo il raid nato in cui venne ucciso il figlio Saif al Arab e tre nipoti del colonnello. Si sospetta, inoltre, che il rais abbia saputo in anticipo dell'attacco dell'Alleanza. Intanto, forti della presunta fuga di Gheddafi, i ribelli sono avanzati di una quindicina di chilometri a ovest di Misurata, avvicinandosi a Zlitan, circa 40 km dalla città portuale. Nel frattempo il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, ha lanciato un appello in cui si richiedeva di fermare immediatamente i combattimenti "a Misurata" e nel resto della Libia, sottolineando la necessità di proseguire il dialogo politico.

Questo blog non rappresenta in alcun modo una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 07 marzo 2001.