20 maggio 2011

Spagna: cinque milioni di disoccupati

di Daniele Grasso
Quattro milioni novecentodiecimila e duecento è il numero di persone senza lavoro in questo momento in Spagna. Secondo i dati ufficiali, la percentuale di disoccupazione nel Paese é del 20,9 %. E tra i giovani arriva al 40%, un dato piú alto di quello tunisino.
La Spagna è uno dei Paesi europei in cui la crisi ha colpito più a fondo. Il mercato dell'edilizia aveva garantito al paese iberico la possibilità di creare posti di lavoro a gran velocità e di arrivare a rappresentare la "speranza europea" di molti giovani stranieri, tra cui quasi 200.000 gli italiani. Il settore terziario era una gloria nazionale, e il termine "mileurista", con cui si indica chi guadagna meno di mille euro mensili, era riservato a chi non aveva una preparazione tale da sfondare nel mondo del lavoro. Molti giovani hanno abbandonato gli studi e hanno riempito i cantieri che spuntavano come funghi all'inizio del nuovo millenio.
Ma con l'arrivo della crisi finanziaria, il "mileurismo" è diventato il sogno di una generazione. Milioni di persone sono state costrette alla disoccupazione, e l' esplosione della bolla immobiliare ha creato scenari urbani da città fantasma, come nel caso delle centinaia di case sfitte che formano Seseña, nella provincia di Madrid.
Le misure adottate da Zapatero e dettate a tavolino dai mercati internazionali di fronte alla minaccia dell'intervento economico non hanno fatto che aumentare il malessere sociale. La politica di un partito di governo poco lungimirante e di un'opposizione senza idee né carisma ha fatto perdere la fiducia nella politica ai cittadini spagnoli. Come sottolineava uno dei creatori del Centro di Investigazione Sociologica in una dichiarazione al quotidiano Público, "non si é mai vista una situazione come la presente in termini di perdita di fiducia. I cittadini ormai non credono piú né nei partiti né nei sindacati. Hanno chiaro che non gli risolvono i problemi". Secondo i dati pubblicati nell' ultima settimana da questo centro, il 57, 6% degli spagnoli é convinto che la situazione politica del Paese é peggiorata nell' ultimo anno, e non migliorerà. E questo pessimismo dilaga anche in ambito politico, dove il 35,6 % degli intervistati non vede nessun progresso positvo. Di fronte a questo scenario, nel giorno della festa dei lavoratori, i cittadini spagnoli si chiedono: perchè non reagiamo? 
Reagire...e perché?
Indignez - vous del francese Hessel Stéphane è già considerato il fenomeno editoriale dell' anno, ed è praticamente introvabile nelle librerie spagnole. Ma l'indignazione sembra non volersi alzare dal divano. "Ribellarsi? E perché? so che ho il diritto di farlo, ma so anche che non serve a niente", commenta Nadia, una trantacinquenne di Madrid che é senza lavoro da quasi un anno. E il nulla di fatto delle proteste francesi e greche non aiuta a diluire la sensazione di impotenza. El miedo, la paura di un futuro ancora perggiore e il timore di perdere lo stato di benessere, è sottolineata come una delle possibili causa dell' apatia sociale da molte delle analisi che hanno invaso la rete per riflettere sull' argomento in occasione della festa dei lavoratori.
Qualcosa si muove.
Molti alzano la voce, ma pochi sono quelli che decidono di reagire. Anche se, grazie all'aumento della diffusione delle reti sociali nel Paese, i nuovi movimenti sociali di base sembrano aver trovato un canale in cui concentrare le loro inizative. Sotto il lemma "Democrazia reale adesso" (www.democraciarealya.es), "i disoccupati, i mal pagati, gli sfruttati, i precari, i giovani", come si dichiarano i membri di questo collettivo, vogliono "un cambio e un futuro degni". Con l' idea comune di non voler essere "merce nelle mani dei politici e dei banchieri", da questa piattaforma si sta cercando di raggruppare il malcontento di tutto un Paese. Nato dalla coordinazione civica di vari movimenti della piú variata provenienza politica, ora ha trovato nel Web una via per diffondere il proprio messaggio e convocare una manifestazione nazionale per il 15 Maggio.
La rabbia, il malcontento e la disillusione spagnoli mancano a volte tanto di obiettivo come di antidoto a livello politico. Lo riassumono bene i membri di un altro collettivo che ha fatto sentire la propria voce soprattutto sul web. Gli organizzatori del discusso gruppo "No les votes" (non votarli) sono convinti che tutti i principali partiti presentino gli stessi difetti e la stessa assenza di soluzioni alla crisi che sta affossando il Paese. Gli organizzatori della web che ne raccoglie la proposta, nolesvotes.com, valorata positivamente da 46000 utenti di Facebook e postato su Twitter quasi diecimila volte, dichiarano di non pretendere "che si voti per uno o per un altro partito, ma piuttosto che ci si informi, per scoprire che ci sono altre alternative. La democrazia non la fanno i partiti, ma i cittadini".
L' indignazione si fa TT
Pochi giorni fa, un Trending Topic di Twitter ha smosso le acque. Sinpreguntasnocobertura (letteralmente "senza domande non c'é copetura") fa riferimento alle conferenze stampa che molti politici concedono senza permettere le domande dei giornalisti. Nata dal blog del giornalista e professore universitario Antón Losada, l' idea consiste nel fatto che i mezzi di comunicazione smettano di presenziare e dar testimonianza a quelli che terminano per essere dei monologhi dei rappresentanti politici. I media hanno sottoscritto in massa l' inizativa, e molti politici hanno lanciato i loro tuit promettendo aderirvi. Molti degli utenti della rete sociale che hanno rilanciato il messaggio, vedono negli effetti che ha scaturito l' idea un primo e timido passo verso la rete sociale che cambia la societá. In attesa del 15 di maggio.

Un suicidio al giorno tra i disoccupati

di Giulia Zanotti
In Italia una persona al giorno si toglie la vita perché non ha lavoro. È questo l'allarmante dato diffuso da Eures sulla crescita dei suicidi nel nostro Paese, che sembrano aver conosciuto un'impennata con la crisi economica globale. Crescono i disoccupati e crescono anche i suicidi, dunque, che nel 2009 sono stati 2.986, circa il 5,6% in più rispetto all'anno precedente. E in particolare aumentano i casi di persone che scelgono di morire per sfuggire al dramma della disoccupazione e dai problemi economici.
Secondo il rapporto Eures sono per lo più gli uomini a tentare il suicidio, per lo più persone che non riescono a trovare una collocazione adeguata nel mondo del lavoro. Abitano al nord e hanno un'età media di almeno cinquant'anni.
Insomma, se si dice che di lavoro non si deve morire ora sarebbe il caso dire invece che disoccupazione non si può vivere.

ENEL bocciata: niente centrale a carbone a Porto Tolle



porto-tolle-01Si allontana la possibilità che la vecchia centrale Enel di Porto Tolle (Rovigo) venga riconvertita a carbone. Il Consiglio di Stato ha annullato infatti oggi il decreto con cui il 29 luglio 2009 il ministero dell’Ambiente aveva dato parere positivo alla Valutazione d’impatto ambientale del progetto. Atto formale siglato dal ministro Stefania Prestigiacomo, ma che aveva preso il via nel lontano 2005 sotto la gestione di Alfonso Pecoraro Scanio ottenendo dall’esponente verde nel 2007 un ok condizionato ad una serie di migliorie nel controllo delle emissioni di ossido di zolfo e particolato.
La sentenza della Sezione sesta del supremo organo della giustizia amministrativa accoglie il ricorso presentato da Wwf, Greenpeace, Italia nostra, operatori turistici, alberghieri e di stabilimenti balneari, associazioni di pescatori e comitati cittadini, ribaltando il parere dato in primo grado dal Tar del Lazio lo scorso giugno.

La notizia è stata accolta con soddisfazione dagli ambientalisti. “Viene travolto anche il provvedimento del ministero dello Sviluppo economico con cui si autorizza la costruzione dell’impianto”, esulta Matteo Ceruti, l’avvocato che rappresenta tutti i ricorrenti “Siccome – precisa ancora il legale – sulla base del codice ambientale, il presupposto per la costruzione di un progetto è che ci sia il parere favorevole della Via, con l’annullamento di tale provvedimento viene caducato anche quello successivo del ministero dello Sviluppo economico di concerto con il ministero dell’Ambiente emesso a inizio anno” che autorizzava la costruzione della centrale.


E’ stata “battuta quindi la tesi dell’Enel secondo cui la centrale a carbone sarebbe meno inquinante di una equivalente centrale a gas, grazie ai camini più alti che abbassano le concentrazioni al suolo degli inquinanti”, commenta soddisfatta Greenpeace. “Il carbone – ricorda Alessandro Giannì, direttore delle Campagne di Greenpeace Italia – è il peggior killer del clima del pianeta. Non è possibile ritenerlo ambientalmente compatibile con nulla, men che meno con una zona fragile come il Delta del Po”.
“La tecnologia a “carbone pulito” – sottolinea il Wwf – è così definita perché questi impianti sono dotati di desolforatori e di denitrificatori; si tratta in realtà di sistemi che permettono di abbattere solo una parte delle sostanze inquinanti quali gli ossidi di zolfo e di azoto che comunque continuano ad essere sempre nettamente superiori rispetto a quelle di una centrale di pari potenza a ciclo combinato a gas”.
Recrimina invece l’azienda elettrica: “L’Enel prende atto con stupore della sentenza del Consiglio di Stato”e “in attesa di conoscere le motivazioni della sentenza ricorda che questa decisione rischia di cancellare un progetto necessario per la sicurezza degli approvvigionamenti energetici del Paese e per la riduzione del costo finale dell’energia, progetto che vedeva un investimento da circa 2,5 miliardi di euro e oltre 3.000 posti di lavoro per i 5 anni necessari a costruire l’impianto e che avrebbe migliorato di molto l’ambiente con l’utilizzo delle più avanzate tecnologie di abbattimento di fumi e inquinanti”.
La storia dell’impianto di Porto Tolle è lunga è travagliata. Lo scorso gennaio la Corte di cassazione aveva confermato infatti in via definitiva le condanne inflitte agli ex manager dell’Enel LUigi Tatò e Paolo Scaroni per i danni ambientali prodotti dalla centrale durante la sua fase di attività ad olio combustibile.


Zeitgeist: Moving Forward

Zeitgeist: Moving Forward è un web film non profit del 2011 diretto, prodotto e distribuito da Peter Joseph. È il terzo capitolo diZeitgeist: the Movie e segue cronologicamente a Zeitgeist: Addendum.





Il film è stato rilasciato indipendentemente in modo contemporaneo il 15 gennaio 2011 in 60 nazioni e 30 lingue, con 340 proiezioni in tutto il mondo.[1] E' stato definito uno degli eventi indipendenti più grandi della storia del cinema.[2]
Il film è stato rilasciato gratuitamente su internet dal 26 gennaio 2011 e ha ricevuto 300000 visualizzazioni nelle prime 24 ore[3] e oltre 1,4 milioni di visualizzazioni nei cinque giorni successivi. Il 1 febbraio 2011 è stato rilasciato un file torrent per il download gratuito attraverso il network VODO, permettendo la donazione per finanziare i film successivi.

Zeitgeist: Addendum è un web film non profit del 2008




Zeitgeist: Addendum è un web film non profit del 2008, diretto, prodotto e distribuito da Peter Joseph ed è il secondo capitolo diZeitgeist: the Movie; è uscito in lingua inglese sottotitolato in diverse lingue, ed è disponibile anche doppiato in italiano. Viene seguito da Zeitgeist: Moving Forward.
Il film discute riguardo al sistema della Federal Reserve negli Stati Uniti, della CIA, delle corporation americane e altro, concludendo con la presentazione del Venus Project, creato dall'ingegnere sociale Jacque Fresco. In accordo con Peter Joseph, il film ha come scopo di localizzare le radici della dilagante corruzione sociale, offrendo allo stesso tempo una soluzione. In conclusione Addendumsottolinea il bisogno di eliminare ogni barriera che divide gli uomini e individua i passi concreti da fare per indebolire il sistema monetario. Il film suggerisce azioni di "trasformazione sociale", come boicottare le grandi banche, i media, il sistema militare e lemultinazionali dell'energia.

Zeitgeist: Addendum è diviso in tre parti:
  • Prima parte: viene criticata la tecnica della riserva frazionaria che permette la creazione di moneta tramite debiti. Secondo l'autore i dollari vengono stampati quando la Federal Reserve compra i titoli del tesoro americano. Questo denaro finisce nelle banche commerciali, dove viene moltiplicato attraverso il sistema della riserva frazionaria e quindi viene prestato ai consumatori. Nel film si afferma che tale sistema è assurdo in quanto il denaro che dev'essere pagato per saldare i debiti corrisponde alla totalità del denaro in circolazione, eccezion fatta per la richiesta di interessi sullo stesso che ne genera una quantità addirittura superiore, con la conseguente impossibilità a reperire, se pur ipoteticamente, una cifra sufficiente a saldare tale debito.
  • Seconda parte: viene intervistato John Perkins, che si autodefinisce un killer economico. Perkins racconta di come ha aiutato la CIA e le élite politiche e industriali per le quali lavorava per minare dalle fondamenta legittimi regimi stranieri che ponevano gli interessi della propria popolazione prima di quelli delle multinazionali.
  • Terza parte: viene intervistato Jacque Fresco, fondatore del "Venus Project", progetto concepito per la liberazione della società dal denaro, utilizzando sapientemente la tecnologia e le risorse, in contrapposizione all'attuale società basata sul profitto e sulla scarsità delle risorse. Fresco propone numerose soluzioni per poter "migliorare" il mondo: in materia energetica, di trasporti, di lavoro (Fresco sostiene che:"l'America oggi è incline al fascismo, la sua filosofia religiosa e dominante ha una propensione verso il sostegno di punti di vista fascisti; l'industria americana è essenzialmente un'istituzione fascista") utilizzando l'ingegno umano, dunque la tecnologia ("Abbiamo la tecnologia per dare case e ospedali a tutta la popolazione").
I
l film ha vinto nel 2008 il premio Best Feature Artivist Spirit all'Artivist Film Festival di Los Angeles.

Chi mangia carote vive più a lungo


Dopo aver scoperto l’azione antiossidante del kiwi, arriva un’altra buona notizia per chi ama curarsi e prevenire le malattie mangiando. Questa volta la novità riguarda la comunissimacarota, che oltre a migliorare la vista, favorire l’abbronzatura, fornire una grande quantità divitamina C e sali minerali, è anche ricca di alfa carotene, che a quanto pare è un ottimo alleato per condurre una vita sana e longeva
A dirlo sono i ricercatori del Centers for Disease Control and Prevention di Atlanta, autori di uno studio reso noto anche su “Archives of Internal Medicine”, in cui si evidenziano i risultati di un esperimento condotto su un gruppo di volontari.
Gli studiosi americani - guidati da Chaoyang Li - hanno infatti testato 15.000 personemonitorandole per circa 20 anni, nell’ambito del “Third National Health and Nutrition Examination Survey Follow-up Study”, e hanno scoperto che i livelli di alfa carotenepresenti nel sangue sono inversamente associati al rischio di morte, con particolare riferimento alle malattie cardiovascolari e al tumore.
In base a questi dati quindi gli esperti hanno concluso che l’analisi fornisce un ulteriore supporto alla tesi che ricorre ormai da anni: mangiare frutta e verdura fresche aiuta a prevenire la morte prematura e a vivere più a lungo. 
Insomma, Bugs Bunny ci aveva visto lungo e poiché la carota si trova praticamente tutto l’anno, grazie alle sue numerose varietà, vale la pena approfittarne!





Verdiana Amorosi

Trovata diossina nelle anguille del lago di Garda, vietata la vendita


18 Maggio 2011
Conformi tutte le altre specie ittiche

Salute, anguille alla diossina nel Lago di Garda

UN'ORDINANZA BLOCCA LA VENDITA DI QUESTI PESCI PER UN ANNO
Dal Web Stop alla vendita di anguille del Lago di Garda destinate all'alimentazione umana.
In seguito ad alcune segnalazioni d'inquinamento, infatti, le questi pesci sono risultati contaminati da diossina.

Il Sottosegretario alla Salute, Francesca Martini ha firmato un'Ordinanza che, per un anno, proibisce di immettere sul mercato o commercializzare al dettaglio di anguille.
L'ordinanza attribuisce a Regioni e Province autonome interessate - Veneto, Lombardia e provincia di Trento - il compito di vigilare sul rispetto dell'Ordinanza e di provvedere ad informare operatori e consumatori sui rischi per la salute legati al consumo di anguille.

Le analisi per la ricerca di diossine, furani e PCB diossina-simili hanno riguardato 102 campioni di anguilla, agone, coregone, luccio, persico e tinca, prelevati da 10 stazioni individuate in modo da coprire tutta l'estensione del lago. I dati ottenuti hanno evidenziato che tutte le specie ittiche esaminate sono conformi, eccetto le anguille che presentano valori superiori alla norma.

La Martini ha rassicurato riguardo "l'assoluta sicurezza" delle acque del Lago di Garda per balneazione e acquedotti.
Tuttavia, ha aggiunto: "La sicurezza delle produzioni ittiche del Lago, oltre che un dovere nei confronti dei cittadini, è un valore per il turismo e l'economia locali".

Fonte :: cittaoggiweb.it

Trapianti da maiali OGM a scopo di ricerca


Trapianti da maiali OGM, il via dell’Istituto Superiore di Sanità a scopo di ricerca

Sarà Cremona, e in particolare il centro ‘Avantea’ del genetista Cesare Galli, il luogo in cui i suini transgenici verranno allevati a fini di ricerca e per la futura produzione di organi ogm che – per ora trapiantati sperimentalmente sui primati – potrebbero in futuro arrivare ad essere trapiantati sull’uomo.
Il Consiglio superiore di Sanità ha dato il via libera alla possibilità di allevare suini transgenici per compiere ricerche e per trapiantare i loro organi sull’uomo, ma con precise limitazioni.
Il ministero, in una nota, aveva annunciato che del caso si sarebbe occupato il Consiglio Superiore della Sanità, dicendosi “consapevole dell’importanza potenziale che la produzione di suini transgenici può avere sulla salute umana con particolare riferimento al settore dei trapianti e della terapia delle malattie degenerative dell’uomo”. Tuttavia  il ministero ha detto che la materia è complessa e gli interessi economici devono conciliarsi con il benessere animale, con le problematiche ambientali e con la salute umana.
La decisione favorevole è stata annunciata dal presidente del Consiglio superiore di Sanità Enrico Garaci dopo 10 anni di assenza di leggi in materia. Il decreto che vietava la clonazione sugli animali è infatti scaduto il 31 dicembre 2001.
Il parere prevede anche precise norme di garanzia. Ad esempio il fatto che tali allevamenti siano comunque separati da altre tipologie di allevamenti.
”Mi fa piacere che alla fine un nostro diritto, quello di fare ricerca, sia stato riconosciuto. Ora possiamo continuare la nostra attività, che è sempre stata trasparente”, ha detto Galli.
La richiesta di avviare un allevamento, spiega l’esperto, ”è motivata dall’esigenza di poter disporre di animali ogm in numero sufficiente e che si riproducano naturalmente, al fine di rendere le sperimentazioni più semplici”. Il progetto maggiore al quale Galli lavora è quello sugli xenotrapianti: ”I suini transgenici da noi prodotti – spiega – vengono inviati a centri di ricerca in Italia, a Padova, e all’estero; qui gli organi ogm dei suini vengono trapiantati a primati per valutare la risposta e il rigetto”.
Il fine ultimo è, ovviamente, arrivare al trapianto sull’uomo. Per ora, i trapianti sono stati limitati alle sole isole pancreatiche per la produzione di insulina (nel mondo, sono già stati effettuati alcuni test clinici sull’uomo), ma anche sul trapianto di neuroni da suini ogm a primati per lo studio del Parkinson e sul trapianto del rene sempre su scimmie. Nel centro italiano si studiano anche le malattie genetiche dell’uomo, sempre attraverso i suini ogm.


Si del Css, all'allevamento di suini transgenici per trapianti

Con il parere favorevole del Consiglio Superiore di Sanità (Css), diviene possibile l’allevamento di suini transgenici, ma solo ai fini della ricerca scientifica e con l’approvazione del Ministero della Salute, che dovrà valutare caso per caso i progetti presentati e dare il suo assenso.
L’orientamento favorevole del Consiglio Superiore della Sanità alla ricerca scientifica su questo campo, apre dunque la strada nel nostro paese, all’allevamento di suini transgenici, ma dovrà essere in Ministero della Salute, a dover valutare i singoli progetti, stabilendo il numero degli animali e dando il “disco verde”.
La richiesta di avviare un allevamento di suini transgenici a Cremona, è stata la molla che ha avviato l’iter, che ha investito, prima la Regione Lombardia, che ha girato al Ministero la questione, che a sua volta, ha richiesto il parere del Css.
Il carattere sperimentale e con precise limitazioni, sottolineato dal Css, dell’allevamento di suini transgenici, chiarisce i limiti entro i quali la ricerca per il trapianto d’organi animali sull’uomo deve avere. (Fonte: TGCOM)

Gran Bretagna, la storia della donna allergica all'elettricità


Immaginate di non poter vivere accanto a qualsiasi cosa produca campi elettromagnetici. Pensate se televisione, radio, connessioni senza fili, cellulari, frigorifero e qualsiasi altro apparecchio elettrico vi provocasse mal di testa, nausea, dolori al petto, formicolii a gambe e braccia. Una vita impossibile al giorno d'oggi. Ebbene, in Gran Bretagna una donna è costretta a vivere a lume di candela in casa perché affetta da una rara allergia all'energiaelettrica, chiamata 'elettrosensibilità'.
La storia di questa donna di 55 anni, il cui nome è Janice Tunnicliffe, è stata raccontata dal Daily Mail. Le finestre della sua casa, un cottage a Wellow vicino a Nottingham, sono schermate per respingere le onde elettromagnetiche. E nel fine settimana scappa in aperta campagna per sfuggire ai campi elettromagnetici che la circondano. Anche i vicini hanno dovuto limitare l'uso di apparati elettronici.
Secondo quanto raccontato dalla signora Tunnicliffe, la particolare forma di allergia è stata scoperta grazie ad Internet. A quanto pare, infatti, la donna non ha trovato mai ascolto tra i medici.
disturbi pare siano iniziati tre anni fa, dopo un ciclo di chemioterapia a cui la signora Tunnicliffe si è dovuta sottoporre per aver contratto un cancro intestinale. Dal momento che nel Regno Unito la condizione della signora Tunnicliffe non è riconosciuta come dipendente da campi elettromagnetici, ma è ritenuta di origine psicosomatica, il servizio sanitario britannico si è rifiutato di pagare il trattamento in un ospedale privato specializzato. In Svezia e in Svizzera, invece, l'elettrosensibilità è riconosciuta come malattia. I sintomi sono cefalea, vertigini, rossore, tachicardia.
Foto: dailymail.co.uk

6 caffè al giorno proteggono la prostata


Chi beve sei o più caffè al giorno ha un rischio minore di sviluppare un cancro letale alla prostata. E l'effetto non è dovuto alla caffeina: largo, quindi, anche al consumo del decaffeinato. Lo dice una ricerca pubblicata dal Journal of the National Cancer Institute condotta dai ricercatori dell'Harvard School of Public Health (Massachusetts, Stati Uniti). Lo studio ha coinvolto 47911 uomini che, dal 1986 al 2008, hanno dichiarato ogni quattro anni il proprio consumo giornaliero di caffè. Nei grandi consumatori il caffè riduce del 20% il rischio di cancro alla prostata, con un picco di riduzione del 60% nel caso delle forme letali. Consumare, invece, da una a tre tazze di caffè al giorno abbassa il rischio di cancro letale del 30%. Le benefiche proprietà della bevanda, indipendenti dalla presenza della caffeina, sono dovute all'elevato contenuto di sostanze che riducono lo stress ossidativo e l'infiammazione e che regolano l'insulina, fattori tutti coinvolti nell'insorgenza di questo tipo di neoplasia. “Ad oggi non sono noti i fattori di rischio che possono essere modificati per diminuire il pericolo di insorgenza di cancro letale alla prostata - spiega Kathryn Wilson, autrice principale dello studio -. Il caffè potrebbe rappresentare un elemento per ridurre il rischio di insorgenza delle forme più pericolose”. 

Stimoli elettrici per 'risvegliare' la spina dorsale

La terapia pioneristica sostenuta dalla Christopher and Dane Reeve Foundation, l'associazione di 'Superman'

Stimoli elettrici per 'risvegliare' la spina dorsale, paraplegico torna a camminare

Roma - (Adnkronos/Adnkronos Salute) - Rob Summers, stella nascente del baseball statunitense, era immobilizzato dal torace in giù in seguito a un incidente: è tornato ad alzarsi sulle gambe e a muoverle lentamente

Nuove scoperte sul cancro snobbate da Big Pharma

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Cosi fu per tante di quelle scoperte.. che noi ancora crediamo essere "roba da futuro".. macchè se la maggioranza sapesse che tecnologie e scoperte gia' sono state fatte ma occultate...

ecco il video:




La storia segreta di Big Pharma


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Il ruolo di Big Pharma nella creazione e distribuzione di eroina, LSD, meth*, Ecstasy e speed (amfetamina)

NewsTarget.com, 03 Aprile 2007 di Mike Adams

* Methamphetamina (methylamphetamina o desoxyephedrina), comunemente abbreviato in meth, è un farmaco psicostimolante. Viene prescritto per il disturbo da deficit di attenzione e iperattività o per la narcolessia con il marchio Desoxyn. Viene anche usato illegalmente per scopi ricreativi. "Crystal meth" si riferisce alla forma cristallina, fumabile del farmaco (per maggiori informazioni vedi anche www.tom-online.it e Methamphetamine).

La maggior parte dei consumatori pensa che le droghe da strada sono una classe completamente differente dai farmaci da prescrizione, e crede che le case farmaceutiche non produrrebbero e non venderebbero mai droghe da strada. Indovina un po'? Come leggerai qui, le case farmaceutiche in realtà inventarono molte di queste droghe da strada ora considerate essere le più devastanti, incluso eroina e meth ("ice", altro nome del crystal meth).

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Qui di seguito ci sono sette fatti dei quali probabilmente non sapevi nulla, a proposito della connessione tra droghe da strada e case farmaceutiche:

1. L'eroina fu lanciata come medicina da Felix Hoffman, un dipendente della Bayer, alcuni giorni dopo aver intentato l'aspirina. La Bayer fece immediatamente domanda per il marchio di fabbrica sulla parola "heroin", quindi iniziò a distribuire la droga come cure per l'assuefazione alla morfina. Fu anche distribuita ccome sciroppo per la tosse per i bambini.

2. Parke-Davis, una consociata di Pfizer, promosse e vendette cocaina. Produsse perfino un "kit per l'iniezione di cocaina" completo di siringa per bucarsi. Scettico? Puoi vedere tu stesso l'immagine cliccando qui.

3. Una consociata di Novartis, la Sandoz Laboratories, introdusse il mondo all'LSD nel 1938, distribuendola come farmaco psichiatrico chiamato Delysid. Questa stessa casa farmaceutica ha anche creato la saccarina, il dolcificante chimico artificiale.

4. Il gigante farmaceutico Merck aprì la strada alla lavorazione commerciale della morfina ricavata dall'oppio e fu un grande pusher e distributore di cocaina. Merck ha anche brevettato MDMA (Ecstasy, la droga rave). Dopo la Seconda Guerra Mondiale Merck ha, inoltre, iniziato a produrre pesticidi e conservanti per cibo.

5. Ritalin è "speed" per bambini. Un'amfetamina chimica, il Ritalin è fatto con sostanze proibite che ti porterebbero in prigione se tu le vendessi a un bambino in strada, nonostante ciò la droga attualmente viene prescritta a milioni di bambini in età scolare negli Stati Uniti (in Italia è appena stata approvata dall'AIFA, ndr) per curare una "condizione chimica del cervelo" inventata dalle case farmaceutiche.

6. Negli anni 1930, le case farmaceutiche distribuirono amfetamina in tutto il paese come inalatore medicamentoso per curare la congestione nasale. L'amfetamina in forma di tavoletta era ampiamente disponibile e spesso abusata da studenti, camionisti e altri gruppi.

7. Il Meth originariamente fu sintetizzato dai chimici e successivamente raffinato dalle case farmaceutiche. Durante la Seconda Guerra Mondiale, il "meth" fu realmente prescritto ai soldati dagli USA, Germania e Giappone. Perfino Hitler era conosciuto dal suo proprio staff come un "consumatore di meth". Per la fine della guerra, milioni di militari erano assuefatti alla droga.


Oggi, il meth ("crank") è fatto con ingredienti che si trovano in medicinali per il raffreddore in tutto il paese. Mentre un'epidemia di meth spazza l'America, distruggendo intiere comunità e perfino minacciando alcuni stati (in particolare le Hawaii), le case farmaceutiche insistono che i loro medicinali per il raffreddore dovrebbero restare sui banconi dei negozi e non essere classificati come sostanze proibite. Attualmente non c'è alcuno sforzo legislativo di qualsiasi tipo per proibire in tutto il paese le medicine per il raffreddore contenenti le sostanze chimiche utilizzate per creare il meth.

Inoltre, collegato: la Coca-Cola conteneva veramente cocaina durante le sue prime decadi sul mercato (conteneva anche estratto di noce di kola (cola, vedi http://en.wikipedia.org/wiki/Kola_nut, da qui il nome). Successivamente la cocaina fu eliminata dalla formula e sostituita con la caffeina, una sostanza che induce dipendenza in modo simile e serve allo stesso scopo.

Una volta che hai realizzato la connessione tra droghe da strada e farmaci da prescrizione, è facile comprendere come mai Big Pharma è un grande sponsor del Partnership For A Drug-Free America -- perché non vogliono che i consumatori prendano le droghe dagli spacciatori da strada, bensì vogliono che la gente acquisti la droga dalle case farmaceutiche! I tentativi delle case farmaceutiche di mettere fuorilegge le droghe da strada non è altro che un modo di eliminare la competizione e monopolizzare il mercato della droga.

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In definitiva, Big Pharma è solo un altro cartello di spaccio di droga che ha gli stessi scopi di qualsiasi altro spacciatore di droga: convincere i consumatori che hanno bisogno della tua droga, inchiodarli a ciò, ed eliminare la competizione.

L'unica differenza è che Big Pharma ha avuto talmente tanto successo nel fare affari con le droghe che ha fondi sufficienti per comprarsi il Congresso, la Food and Drug Administration e praticamente tutta l'industria psichiatrica (per non parlare delle scuole mediche e dei punti vendita rappresentati dai media ufficiali).

Oggi, oltre il 40 percento della popolazione USA ingerisce le sostanze chimiche sintetiche prodotte e distribuite dalle case farmaceutiche e approvate dalla FDA.

Le case farmaceutiche pensano che questo numero è troppo basso. Il loro scopo è quello di avere il 100 percento della popolazione USA che assume non solo un farmaco al giorno, ma più farmaci ogni giorno, per tutta la vita.

Traduzione a cura della Redazione di NSOE www.nsoe.info



Fonte: www.nopsych.it
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